È iniziata il 30 settembre la visita della delegazione del Comitato di esperti, per valutare i progressi compiuti nella protezione e promozione delle lingue regionali e minoritarie. Dopo Lendava, Murska Sobota e Maribor, sono arrivati a Capodistria, accolti dai rappresentati del Centro Regionale RTV Koper-Capodistria. Quali sono le attività di Radio e Tv Capodistria, i suoi obiettivi e le sfide che stanno affrontando sono state tra le questioni principali portate alla luce dal vicepresidente del Consiglio di amministrazione dei programmi italiani della RTV Slovenia, David Runco, che ha rimarcato il fatto che l’obiettivo dell’ente capodistriano è essere la voce della Comunità nazionale italiana. La delegazione ha avuto occasione di incontrare a Palazzo Gravisi-Buttorai altri rappresentati di altre istituzioni della CNI, tra cui la Can Costiera, l’Unione Italiana e il Centro italiano Carlo Combi. L’applicazione del bilinguismo, la recente questione delle targhe con gli odonomi storici e le scuole sono stati alcuni dei temi discussi. In particolare, il Comitato di esperti ha chiesto delucidazioni circa l’utilizzo effettivo del bilinguismo nei luoghi pubblici e nella pubblica amministrazione, e non è mancato un focus sulle sfide che affrontano gli istituti scolatici e la mancanza di insegnanti.
Alla fine dell’incontro, la presidente del Comitato di esperti Aleksandra Osymianska-Pagett ha espresso le sue prime impressioni circa l’incontro con i rappresentanti della Comunità nazionale italiana. “Abbiamo l’impressione che la Comunità sia ancora piuttosto forte, sappiamo che ci sono sfide che ogni comunità minoritaria deve affrontare, ma siamo qui per ascoltare quali sono queste sfide. Nonostante il supporto sistemico delle autorità slovene per le minoranze nazionali, che sono ufficialmente menzionate nella Costituzione, le sfide si riferiscono solidamente a qualcosa che affrontiamo tutti in Europa” ha spiegato, tornando a parlare anche delle scuole e del fatto che “anche se l’istruzione in lingua italiana è in buone condizioni, si potrebbe dire relativamente, ci sono nuove tendenze che tutti affrontiamo in Europa, come la carenza di insegnanti. I giovani non vogliono diventare insegnanti e su questo bisogna fare qualcosa”. Il prossimo passo sarà raccogliere tutte le informazioni ricevute durante questa visita, che terminerà domani a Lubiana, e come Comitato di esperti verrà redatto un rapporto di valutazione sull’attuazione della Carta europea delle Lingue in Slovenia, contenente osservazioni specifiche e raccomandazioni per il seguito. Il rapporto dovrebbe essere pubblicato nel 2025.
B.Ž.