La decisione è arrivata dopo che la Commissione anticorruzione ha constatato l’incompatibilità tra l’incarico di consigliere della Comunità autogestita e quello di vicesindaco professionista. A chiedere la verifica Andrea Bartole, presidente uscente della Comunità autogestita di Pirano ed in corsa per la riconferma. La commissione anticorruzione, alla quale è giunta anche una specifica denuncia sulla presunta incompatibilità delle due cariche ricoperte della Rojec, ha chiesto proprio oggi al comune e alla Comunità autogestita di chiarire la sua posizione.
La Rojec, che era stata candidato sindaco di Movimento Libertà, dopo le elezioni è stata riconfermata vicesindaco dal nuovo primo cittadino. Andrej Korenika è entrato infatti in coalizione con Movimento Libertà e la Rojec, dalla poltrona di vicesindaco destinata alla minoranza è passata a quelle riservata ai partiti.
La faccenda rimescola le carte nella Comunità autogestita piranese, che, a due mesi dal voto, non è ancora riuscita a eleggere il suo presidente. Nodo del contendere i membri da nominare proprio nella Can Costiera, dove la Rojec e la sua lista “Impegno e futuro “ volevano portare tre loro rappresentanti, per concedere luce verde alla riconferma di Andrea Bartole alla presidenza della CAN piranese. L’intenzione era quella di dare battaglia in CAN Costiera per prendersi la presidenza dell’organismo, facendo leva su quello che sarebbe il principio della rotazione, secondo cui sarebbe toccato a Pirano prendersi il prestigioso incarico.
Sia per eleggere il presidente della CAN di Pirano sia per nominare i tre membri piranesi nella CAN Costriera era comunque necessario ottenere una maggioranza di due terzi, ovvero otto voti su undici consiglieri eletti. Alle scorse elezioni la lista di Andrea Bartole ha ottenuto cinque, quella di Manuela Rojec quattro e quella di Onelio Bernetič due. In sintesi, impossibile arrivare a otto senza un accordo Bartole – Rojec. Le dimissioni della Rojec fanno scendere a dieci i membri della Comunità autogestita piranese. Già in passato in caso di dimissioni non si era andati ad elezioni supplettive e non era nemmeno entrato il primo dei non eletti. Ora, quindi, per arrivare a 2/3 bastano sette voti e Bartole, che può contare sul supporto di Bernetič, ha una salda maggioranza.
Da segnalare che all’ordine del giorno della riunione di mercoledì prossimo della CAN di Pirano, che prenderà atto delle dimissioni della Rojec, c’è anche la nomina del nuovo presidente e dei rappresentanti piranesi nella Comunità autogestita costiera. Scontata la riconferma di Bartole, mentre per la CAN costiera alla lista della Rojec verrà molto probabilmente cavallerescamente concesso di nominarne uno. In prospettiva la Comunità autogestita potrebbe dare luce verde anche alla nomina a vicesindaco italiano di Pirano a Cristian Poletti, l’unico disposto a farlo da professionista. Un incarico che andrà a ricoprire, dicono nei corridoi, non per “volere” ma “con il permesso” della Comunità autogestita di Pirano. Quando arriverà la sua nomina, visto il parere della Commissione anticorruzione sulla Rojec, anche lui sarà tenuto a dimettersi dalla CAN. Alla fine, il risultato sarà dei quattro membri eletti nelle fila di “Impegno e futuro” ne rimarranno soltanto due. Troppo pochi per sognare di condizionare la vita della minoranza a Pirano e di giocare un ruolo a livello generale grazie al complesso meccanismo delle ampie maggioranze necessarie per far funzionale la CAN comunale e soprattutto quella Costiera.
Stefano Lusa