Tolte dall’ordine del giorno dell’ultima seduta dell’Assemblea UI, i prestiti alla Comunità degli italiani di Valle e quello all’ufficio capodistriano saranno riproposti alla prossima riunione del massimo organismo decisionale ovvero quando si provvederà ad inserirli nel Piano finanziario che – a causa della crisi Coronavirus- sta per subire un nuovo assestamento.
Le 484 mila kune per Valle sarebbero servite da garanzia per gli obblighi che il sodalizio ha nei confronti dell’Ufficio imposte a fronte del debito fiscale dovuto ad anni di mala gestione. I 50 mila euro richiesti dall’Ufficio capodistriano – invece- sarebbero serviti a garantire la necessaria liquidità per gestire il progetto europeo Primis, che ha un valore complessivo –ricordiamo - di 2 milioni e 800 mila euro e che vede l’Unione Italiana Lead Partner. Progetto, tanto per precisare, che tra le altre cose prevede di riadattare i due immobili di proprietà UI adiacenti a Palazzo Gravisi-Buttorai e realizzare il primo museo interattivo della CNI, ovvero una nuova istituzione unitaria della minoranza italiana.
“Il mancato prestito, ovvero il rinvio della decisione in merito, non dovrebbe compromettere la realizzazione dell’iniziativa”, racconta il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, che non riesce però a nascondere una certa delusione. “Al di là di tutta una serie di considerazioni, credo che ieri sera a Buie si sia persa un’occasione di capire e valorizzare due questioni importanti: una di criticità per la CI di Valle e l’altra relativa a un progetto di grande respiro - forse il più grande - che in questo momento stiamo realizzando”. “Senza nulla togliere all’intervento del restauro della SMSI di Buie, che però sostanzialmente vede il ministero come soggetto portatore mentre noi abbiamo spronato alla raccolta delle risorse, Primis è un’iniziativa che ci vede capofila e poco importa se si tratta dell’ufficio UI di Fiume o Capodistria”. Stando al presidente UI ci si sarebbe arenati su questioni di lana caprina, impuntandosi su problemi che comunque potevano essere superati.
“Avremmo potuto prendere delle risorse dalla 73/01 per fare un importante intervento culturale, di quelli che rientrano nella normativa”. “Ma va tutto bene, - precisa Tremul- noi andremo avanti e troveremo la soluzione anche senza questo prestito anzi, credo che non servirà più metterlo all' Ordine del giorno della prossima Assemblea”. Il presidente si dice convinto si potrà comunque portare avanti un progetto “che va a beneficio di tutta la Comunità nazionale italiana e che valorizza, ovviamente, non solo gli italiani della Slovenia ma anche quelli della Croazia”.
Ricordiamo che il Progetto strategico “Primis -viaggio multiculturale tra Italia e Slovenia attraverso il prisma nelle minoranze” si pone come obiettivo la valorizzazione del patrimonio linguistico, culturale e naturale delle Comunità nazionali e linguistiche a cavallo del confine italo-sloveno al fine di attrarre la domanda di turismo sostenibile e vede come partner del progetto oltre che alle Regioni Veneto e al Friuli Venezia Giulia, associazioni che rappresentano le varie componenti etniche dell’ area.
Lionella Pausin Acquavita