Corretti i contenuti della mostra sui 1500 anni di Capodistria allestita presso la Loggia Vecchia di Palazzo Pretorio. I curatori, il comune e il Museo Regionale, hanno, in parte, accolto le osservazioni e suggerimenti pervenuti da parte di uno dei partner del progetto, il Centro italiano di cultura di Capodistria, secondo cui la mostra ometteva alcuni dei momenti più salienti della ricca storia della città come la sua storia recente. La linea del tempo è stata modificata e sono stati inseriti ad esempio il Collegio dei Nobili e nella versione italiana nominato l'esodo che ha mutato la fisionomia della città. E' rimasto invece il termine "sottrazione" delle opere d'arte. Sulle modifiche apportate, e in parte coordinate con la CNI, abbiamo chiesto un parere al direttore del "Combi", Kristjan Knez.
"In realtà noi abbiamo mosso varie obiezioni, abbiamo sottolineato quelle che sono le lacune e anche certi macro errori e poi le curatrici hanno scelto cosa integrale e cosa proporre. Ad esempio abbiamo sottolineato la necessità di prestare una maggiore attenzione e anche di avere un approccio diverso nei confronti della storia più recente, nella fattispecie per quanto riguarda l'esodo in quanto fenomeno che ha stravolto i connotati e l'essenza di questa città, quindi qualcosa è stato fatto. Io spero che questo scivolone, definiamolo così, sia stato solo un incidente di percorso e che nel corso di questo 2024 con tutte le iniziative che riguarderanno sì San Nazario ma anche la storia e il retaggio di questa città ci sia più attenzione."
Dopo l'apertura della mostra, le polemiche, il botta e risposta via media, le parti hanno avuto anche un incontro chiarificatore.
"Abbiamo avuto un incontro di persona solo qualche giorno, ci siamo parlati, ci siamo chiariti. Sono emerse due prospettive diverse, ma non si tratta neanche di una questione di interpretazione storica. Determinati fenomeni o determinati personaggi o anche istituzioni di questa città andavano a mio giudizio inseriti perché sono parte integrante della storia del passato di questo centro urbano che ha avuto un'importanza notevole del corso del tempo e alcuni fenomeni o alcuni problemi sono stati invece presentati direi in maniera molto opinabile e quindi bisognava basarsi più sulla documentazione storica e sulla realtà dei fatti proprio per rendere un'idea sia dello sviluppo di questa città ma poi anche di presentare i momenti di chiusura. Sono state ad esempio prese in considerazione le pestilenze che sono state veramente un momento di frattura, pensiamo a quella degli anni 30 del '600 che porto via due terzi della popolazione urbana, quindi fu una tragedia, però altrettanto attenzione andava prestata ai fatti del secondo dopoguerra che hanno rivoluzionato in senso lato questa città" le valutazioni di Knez. (ld)