“In questi due anni di mandato ho conosciuto animo, desideri, problemi e attività; ho compreso la vostra essenza di minoranza volta alla collaborazione, al dialogo, all’attività culturale che arricchisce tutti”. Ha esordito così Nataša Pirc Musar salutando gli invitati accorsi a Palazzo Gravisi Buttorai per celebrare i 30 anni della costituzione delle CAN comunali e della Costiera. Ed è stato proprio il presidente della Costiera, Alberto Scheriani, a fornire un quadro della realtà minoritaria. Partendo proprio dai presenti in sala ha parlato dell’importanza delle scuole, di radio e TV Capodistria, dell’intensa collaborazione con i comuni, con la componente slovena in Italia, con l’Unione italiana, l’UPT, ma anche con consolato ed ambasciata italiani che, come ha detto, “ci sostengono e ci fanno sentire l’Italia vicina”. Il deputato italiano al Parlamento di Lubiana, Felice Ziza, ha ringraziato la presidente per la costante attenzione che riserva ai rappresentanti delle due comunità minoritarie autoctone ed ha ricordato il supporto dato nella soluzione della controversia sulle tabelle capodistriane. Ziza ha voluto comunque rilevare alcune questioni che continuano a preoccupare la CNI, ovvero l’attuazione del bilinguismo, il pericolo di nuovi tagli finanziari ai programmi italiani di radio e TV Capodistria e la disparità in cui operano le nostre scuole. A nome delle tre CAN comunali, un saluto alla presidente è stato rivolto dalla capodistriana Roberta Vincoletto, mentre il segretario della Costiera, Andrea Bartole, ha presentato una breve cronistoria sulla nascita della normativa che con la Costituzione rappresenta uno dei pilastri nella tutela dei diritti minoritari.
“Incontri come questo, sono per me un grande privilegio perché mi permettono di toccare da vicino una realtà che con attività e presenza arricchisce il territorio e la Slovenia”, ha detto Pirc Musar non mancando di ricordare che il Paese è spesso preso da esempio in Europa per l’alto grado di tutela garantito alle due minoranze autoctone. “Naturalmente sussistono delle difficoltà che credo possano venir superate con il dialogo”, ha aggiunto il capo dello Stato che in riferimento a Radio e TV Capodistria ha sottolineato come la riduzione dei programmi e dei finanziamenti, che interessa pure i programmi radiofonici e televisivi della Comunità slovena in Friuli-Venezia Giulia, non può essere la soluzione giusta. “La lingua e la cultura mantengono in vita ogni comunità nazionale ed i media sono importanti nella salvaguardia dell’identità, perciò, spero che si troverà una soluzione”, ha detto ancora Pirc Musar che non ha mancato di ricordare gli ottimi rapporti tra Slovenia ed Italia. “Con il presidente, Sergio Mattarella, siamo riusciti ad instaurare un bel rapporto; è diventato, posso dire, un esempio da seguire nello sviluppo della politica del dialogo. Stiamo preparando una sua visita alla Slovenia e spero che questa possa coincidere con l’inaugurazione a Capodistria della sede della scuola italiana, ovvero del Collegio dei Nobili”, ha concluso Nataša Pirc Musar.