Le modifiche della legge nell'ambito dell'educazione e dell'istruzione, sviluppate grazie all'iniziativa del deputato Felice Žiža in collaborazione con la Can Costiera e ad un gruppo di lavoro, composto da consulenti pedagogici e docenti universitari, sono state sottoposte all'attenzione dei presidi di tutti gli istituti italiani della Slovenia.
Principalmente l'intento è di intervenire sulle competenze linguistiche del personale docente ed interessa in particolar modo coloro che non hanno concluso il ciclo di studi nella verticale italiana (scuola elementare e media) oppure non hanno frequentato Università italiane. Gli insegnanti dovranno quindi dimostrare di soddisfare i criteri di conoscenza della lingua italiana.
La legge di fatto prevede l'innalzamento del livello richiesto agli insegnanti dall'attuale C1 (conoscenza perfetta di una lingua straniera) a L1, che sta ad indicare la lingua materna, come già avveniva in passato.
La commissione d'esame sarà costituita dall'Istituto per l'istruzione della Repubblica di Slovenia, con i consulenti pedagogici italiani e con docenti universitari.
L'altra importante modifica riguarda i nuovi professori che non hanno conseguito la laurea presso atenei italiani o di italianistica in Slovenia. Questi, prima di essere assunti in pianta stabile, dovranno seguire corsi di aggiornamento di microlingua specifica per le loro materie, ossia che diano loro la padronanza della terminologia usata nei rispettivi campi.
La norma non avrebbe comunque valore retroattivo e riguarderebbe, quindi, soltanto i nuovi professori e non quelli già inseriti negli organici. Con i presidi si è discusso anche della conoscenza dell'italiano per i docenti di lingua slovena o straniera, che non hanno frequentato le scuole italiane elementari e medie. Allo stesso modo i quadri insegnanti stranieri dovranno avere un'adeguata conoscenza della lingua slovena.
Nelle riforme sulle competenze linguistiche sarà inoltre incluso il personale tecnico- ammnistrativo delle scuole.
Davide Fifaco