Ci stiamo lasciando alle spalle un anno molto difficile
"Difficile per tutti, per il mondo intero e non solo per la CNI, o per l’Istria. Come Consiglio abbiamo avuto problemi per quanto riguarda il nostro programma di lavoro, ovvero non siamo riusciti a far svolgere il numero di sedute previste e dunque parlare di tutte le problematiche che ci riguardano. Abbiamo avuto due riunioni, una a febbraio e l’altra a settembre. Nella prima, a Dignano, si è celebrato - oserei dire per la prima volta dalle nostre parti- il Giorno del ricordo che ha registrato una folta presenza di connazionali e dove sono intervenuti l’onorevole Furio Radin e l’allora presidente della FederEsuli Antonio Ballarin. Quello di cui abbiamo invece discusso alla sesta seduta del Consiglio sono stati temi riguardanti il progetto che abbiamo presentato al bando di gara del FVG ovvero la creazione di una piattaforma multimediale per la promozione della CNI nella nostra regione".
"Altro tema scottante la questione della tutela dei cimiteri, dove continuano a essere smantellate tombe e in tal modo cancellata la nostra presenza storica nel territorio. Abbiamo inoltrato richieste sia a Roma sia a Zagabria di implementare l’Accordo italo - croato sulla tutela delle minoranze del 1996 e abbiamo proposto alla Regione istriana di intitolare al dottor Micheletti il nuovo ospedale di Pola; abbiamo richiesto – sempre alle autorità regionali - una sede e un segretario per il nostro organizzativo".
Avete avuto delle risposte in merito?
"Purtroppo – e lo dico con grande rammarico- dalla Regione non riceviamo risposte. Quello che posso invece aggiungere è che ci sono tante segnalazioni che giungono al nostro indirizzo di posta elettronica e inerenti alle numerosissime infrazioni relative all’applicazione del bilinguismo. Pure in questo periodo di pandemia il bilinguismo è venuto completamente a mancare. Siamo intervenuti più volte, anche in modo sollecito e molto fermo, e abbiamo ricevuto risposte da parte del partito al potere in Istria che ha assicurato che cercherà di provvedere a queste mancanze. Dunque, in tema di bilinguismo c’è ancora molta strada da fare per trasformare in realtà quello che ci viene garantito dagli statuti e dalle leggi. Anche nell’incontro avuto con il ministro all’amministrazione pubblica Malenica, dove abbiamo illustrato i temi che ci assillano, ci è stato detto che l'attuazione del bilinguismo è competenza della Regione, che ha in mano tutti gli strumenti per mettere in pratica le normative che ci riguardano. A mio avviso, quello arrivato da Zagabria è un segnale molto importante. A tutto ciò aggiungerei le osservazioni preparate assieme all’Unione italiana sulle modifiche alla Legge per le elezioni amministrative e inerenti i vice sindaci italiani e l’elaborazione di una serie di questioni scottanti che abbiamo sottoposto all’attenzione del ministro degli esteri italiano Di Maio in occasione della sua visita a Zagabria, tra le quali lo studio dell’italiano nelle scuole della maggioranza, l’equipollenza delle lauree dei nostri connazionali che studiano in Italia, gli esami di maturità e così via".
Lei è critico nei confronti della Regione che tuttavia qualche mese fa ha siglato un accordo con i comuni bilingui per la promozione della lingua italiana.
"Quando dico che non abbiamo risposte da parte della Regione, mi riferisco al fatto che ogni nostra richiesta o proposta rimane senza riscontro. Per quanto riguarda l’accordo firmato dalla Regione e dai 19 comuni bilingui – che per altro non ci è stato fatto vedere - è benvenuta ogni azione volta alla promozione della nostra lingua. Visto che il documento prevede il finanziamento di corsi di italiano per i dipendenti pubblici non può che venir salutato e appoggiato. Rimane comunque viva l’impressione di non essere presi in considerazione dalle autorità regionali e questo ci rammarica.
Diceva delle numerose segnalazione sulla violazione del bilinguismo che vi arrivano.
"Si potrebbe scrivere un trattato. Noi avevamo proposto da tempo un Decreto sul bilinguismo da far adottare a tutti i comuni bilingui, ma del quale nessuno si occupa più, perciò se non ci saranno delle azioni concrete da parte delle autorità non ci potrà essere rispetto del bilinguismo sul territorio. Comunque noi continueremo la nostra battaglia. Ricordo ancora che stiamo portando avanti la seconda parte della ricerca sulla vitalità della lingua italiana in Istria che andrà a completare l’analisi con dati raccolti nel territorio e ci indicherà i comportamenti da adottare per il mantenimento dell’italiano nella nostra area d’insediamento storico".
Molto lavoro, dunque, anche in futuro?
"Noi abbiamo sempre molto da fare, dal 1944 in qua, da quando è stata costituita l’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume, al passaggio all’Unione Italiana c’è sempre stato grande lavoro e impegno per il mantenimento dei nostri diritti e così sarà anche in futuro. Non rimane altro che rimboccarci le maniche e richiamare tutti i connazionali che hanno competenze e funzioni: sindaci, vicesindaci, Consigli della CNI cittadini, Comunità degli Italiani, Unione Italiana insomma tutti i rappresentanti del mondo minoritario".
Gli auspici per il 2021?
"I miei auguri e quelli del Consiglio sono innanzitutto auguri di buona vita poiché questo oggi è importantissimo. Voglio ricordare quei connazionali che ha causa del Covid-19, purtroppo, non ci sono più: Eliana Barbo e Antun Brunetta. Una perdita, una tragedia e noi li ricorderemo con affetto. Auguro a tutti buona vita e che i problemi di salute si risolvano. Che il 2021 sia un anno di felicità e spensieratezza nel quale ci potremo muovere, avere contatti sociali che sono fondamentali per l’uomo".
Lionella Pausin Acquavita