In Slovenia è ritornato alla ribalta il dibattito sull’opportunità di suddividere il territorio nazionale in province. Una proposta che circola ormai da anni ma che non ha mai trovato alcuna corrispondenza nella realtà. Attualmente sono stati presentati due disegni legge che dovrebbero regolare il processo di regionalizzazione. Il deputato al seggio specifico della Comunità Nazionale Italiana alla Camera di Stato, Felice Žiža.
"Questa è una prima bozza di una proposta di legge che torna ciclicamente in auge dal 1992, quando è stata scritta la costituzione slovena, senza, però, essere mai stata approvata, perchè essenzialmente è una legge che appesantisce il bilancio dello stato e burocratizza eccessivamente quelle che sono le autonomie locali . I diritti, la posizione e le rappresentanze della Comunità Nazionale Italiana e di quella Ungherese per ora non sono stati nominati all'interno della bozza e perciò noi deputati delle due minoranze già nel luglio di quest'anno abbiamo scritto una lettera ricordando l'ordinamento giuridico e costituzionale che ci tutela e ci concede una serie di diritti, come quello della rappresentatività sul territorio in cui viviamo".
Sul tema la scorsa settimana è intervenuto anche il Presidente dell'Unione Italiana Maurizio Tremul che ha proposto l'istituzione di una provincia a statuto speciale comprendente i comuni di insediamento storico della Comunità Nazionale Italiana, sostenendo che le proposte di legge non tengono sufficientemente conto dell'attuazione della normativa sulle municipalità.
"Su questo non voglio prendere ancora posizione per il momento, visto che il dibattito pubblico è appena iniziato e che si sta discutendo solamente sull'ennesima bozza che rischia, come negli anni passati, di lasciare il tempo che trova. Per mettere in piedi un dibattito costruttivo nell'ambito della Comunità Nazionale Italiana ritengo sia meglio aspettare e proporlo con la CAN costiera tra qualche mese per poi prendere una decisione tutti assieme".
Posizioni più precise, quindi, verranno prese dai due debutati delle Comunità nazionali nel prossimo mese di ottobre, sempre che l'iter legislativo vada avanti.
"Se la legge dovesse essere approvata in prima lettura, passando così al vaglio delle commissioni parlamentari, allora le commissioni con la Camera di Stato dovrebbero chiedere il parere sia alla Comunità Nazionale Italiana sia a quella magiara. Quindi , in ogni caso, ci vorranno ancora molti mesi. La legge inoltre, da quello che abbiamo capito, sarà sicuramente di difficile realizzazione".
Altra proposta in discussione è quella relativa alla riforma della legge elettorale. A che punto si trova il dibattito?
"Il 12 luglio abbiamo avuto l'ultima riunione con il presidente della Repubblica e devo dire che come era ampiamente prevedibile il Partito Democratico ha fatto un'ulteriore proposta che va in senso completamente diverso da quello delle riunioni precedenti. In pratica il Partito Democratico ha proposto un sistema maggioritario con un turno unico al cinquanta percento, mentre per l'altro cinquanta un sistema di elezione proporzionale, senza eliminare le circoscrizioni che verrebbeor solo adattare al numero di residenti. Quindi ora abbiamo due correnti e credo che sarà molto difficile ottenere i due terzi dei voti affichè la legge passi in parlamento".
Ma per quanto riguarda le soluzioni che riguardano la CNI?
"Ci sono buon possibilità che resti il sistema Borda. Abbiamo visto però nelle ultime elezioni che in base all'articolo 76 della legge elettorale i nostri connazionali hanno la possibilità di votare un solo candidato e di non fare la lista preferenziale. Quindi il sistema Borda, volendo puà essere semplificato".
Come valuta questo anno di collaborazione con maggioranza di Governo?
"Lo valuto molto positivamente. Stiamo lavorando perchè si attuino i punti che sono stati scritti nell'accordo di collaborazione con il Governo. In particolare ci stiamo spendendo per il bilancio di previsione del 2020- 2021 che sarà accettato nell'autunno. I due punti fondamentali sono stabilizzare l'organico della RTV Capodistria garantendo il ricambio del personale e poi garantire gli investimenti per la ristrutturazione di palazzo dei Nobili, sede delle nostre due istituzioni scolastiche a Capodistria".
Infine con l'autunno riprenderanno gli incontri con i connazionali?
"La prima settimana di ottobre riprenderanno i dibattiti pubblici nell'ambito delle nostre Comunità. Continueremo a parlare dell'attuazione del bilinguismo, ma soprattutto sull'uso della lingua a livello pubblico tenendo conto soprattutto dell'aspetto identitario. Poi inizieremo una discussione sul sistema scolastico, che intendiamo sviluppare dall'asilo all'università".
Barbara Costamagna