Le numerose polemiche che hanno preceduto la proiezione facevano presagire a scenari diversi. Le persone, liberi cittadini, scesi in strada per esprimere il loro disappunto erano precisamente in tre. Sfoggiando la tradizionale iconografia partigiana le tre persone hanno contestato la proiezione del film con cartelli che ricordavano i crimini del fascismo.
Luka Čibej sul motivo della contestazione ha detto: Ci siamo ritrovati spontaneamente. Siamo attivisti che abitualmente si ritrovano nei luoghi della memoria. Personalmente non contesto il contenuto del film ma il conteso. Il contenuto esprime sicuramente la verità, sono fatti che hanno un fondamento. Il problema è la contestualizzazione, ovvero la presentazione delle vicende da una prospettiva. Il tutto è stato potenziato dall’Italia con la giornata del ricordo dove il Presidente del Parlamento Europeo, Tajani ha parlato di un genocidio nei confronti degli italiani. Ciò ci ferisce. È bene che la verità venga a galla, ma non tramite manipolazioni.
Dinanzi alla sala Odeon i manifestanti distribuivano stelle rosse. Con loro ha chiacchierato anche il produttore del film Alessandro Centenaro: È stato un giusto confronto, ma noi non c’entriamo niente, siamo la produzione e per tanto possiamo discutere dal punto di vista artistico e tecnico, sui contenuti invece toccherà alla gente giudicare. Io credo che ci sia il diritto e il dovere di vedere le cose. Poi ognuno trarrà le conseguenze. Detto questo auspichiamo altri film che vedano altri aspetti della storia in modo che tutti potranno poi tirare le loro conclusioni. Viviamo in libertà e in democrazia. La repubblica slovena fa parte dell’Unione Europea, quindi credo che ci sia il diritto e il dovere di esprimere liberamente le proprie opinioni. Noi abbiamo fatto un lavoro artistico, dopodiché verra giudicato. Non entriamo nei contenuti. Abbiamo raccontato una parte di storia, altri racconteranno giustamente un'altra parte di storia che non è stata ancora sviluppata.
Dionizij Botter