Tanti contenuti inneggianti al periodo comunista della città ma la componente italiana autoctona ancora una volta messa sotto i piedi da parte dell’amministrazione cittadina del sindaco Vojko Obersnel, nel programma di Fiume capitale europea della cultura 2020. Dopo che dal cartellone erano stati scartati tutti i programmi proposti dalla locale Comunità degli Italiani, era rimasta la consolazione o contentino della promessa della collocazione della tabella bilingue Rijeka – Fiume alle entrate nel capoluogo quarnerino. Collocazione che doveva avvenire prima del 1.mo febbraio, in concomitanza con l’avvio dei numerosi eventi in cartellone. Invece niente. Alla richiesta di spiegazioni il municipio aveva annunciato che la collocazione slittava a primavera, senza fornire spiegazioni del ritardo. Ed è passata anche la primavera e delle famose tabelle niente. Alla fine del luglio scorso, il sindaco Obersnel si era reso autore di un’altra promessa. Aveva dichiarato che le tabelle sarebbero state collocate entro l’autunno e in più che sarebbero state permanenti a ricordo di Fiume capitale europea della cultura 2020. Come numero, queste le parole di Obersnel, dalla decina dell’idea originale, causa la crisi il numero sarebbe stato ridotto a 5 -6 da collocare in punti ancora non definiti. Al momento non possiamo parlare di promessa non mantenuta da Obersnel poiché’ siamo in autunno ancora per qualche giorno. Chissà che all’ultimo momento non si presenti egli stesso all’ingresso a Fiume, armato di piccone, pala e calcestruzzo per collocare le tabelle e mantenere così la parola data.
Valmer Cusma