È un teatrino dell’assurdo. È stato questo il commento del Presidente della Can di Isola, Marko Gregorič alla decisione presa dal Consiglio d’Istituto della Scuola elementare Dante Alighieri di pubblicare il bando nel quale viene richiesto di presentare il Cv e il programma di lavoro comprendente l'esperienza lavorativa in lingua italiana e slovena.
“Trovo questa decisione inammissibile e dalla quale la CAN di Isola prende le dovute distanze. Una volta preso visione i materiali per la seduta del Consiglio d’istituto di lunedì scorso, ho contatto i due rappresentanti della CAN presenti nell’organismo, sollevando tutti i dubbi del caso relativamente a questa procedura -ha spiegato Gregorič - aggiungendo che a seguito della pubblicazione del bando non è rimasto che notare, con rammarico, che i consiglieri riuniti in seduta non hanno preso in considerazione quanto da noi sollevato, ossia della necessità di modificare il bando nella parte in cui si richiedeva anche la documentazione in lingua slovena. Purtroppo, siamo rimasti inascoltati”.
Vige l'obbligo per le scuole italiane di presentare programmi di lavoro anche in lingua slovena?
“Le domande dei candidati saranno sottoposte al vaglio del Consiglio d’istituto, ragion per cui non si rende necessario operare in maniera bilingue e richiedere, senza utilità alcuna, di presentare programma e Cv anche in lingua slovena. Le scuole con lingua di insegnamento italiana operano in lingua italiana. Questo nostro diritto è garantito dall’art. 19 della Legge sui diritti particolari delle Comunità nazionali italiana e ungherese nel settore dell'Educazione e dell'Istruzione. La scuola opera in maniera bilingue nelle comunicazioni con il Ministero o al di fuori del territorio di insediamento storico. Inoltre, così facendo, penalizziamo i candidati connazionali che dovranno spendere tempo e forse anche risorse per tradurre la documentazione pure in lingua slovena”.
Il Consiglio scolastico è stato avvisato in tempo?
“Il Consiglio d’istituto ne ha discusso in seduta, lunedì scorso. Evidentemente la maggioranza dei consiglieri non ha ritenuto valide le argomentazioni sollevate dal nostro rappresentante, credendo di operare nel modo corretto. Ci tengo a ribadire che nessuno, in questo caso, parla di legalità o meno del lavoro del Consiglio. Vi è, qui, in problema ben più grosso, ossia il non capire o non voler capire qual è il senso delle nostre scuole, il senso stesso della loro esistenza e qual è l’importanza di operare in lingua italiana. Il perseverare in questa direzione non fa che instaurare una nuova prassi di lavoro, adottata durante il corso di questo mandato, che tende a dirottare, nel tempo, la nostra scuola verso il modello delle scuole bilingui sloveno-ungheresi, operanti nelle zone di insediamento storico della comunità nazionale ungherese. In qualità di co-fondatori e di organo rappresentativo della CNI, invitiamo questo Consiglio ad operare tenendo sempre a mente che la nostra è una scuola di lingua italiana, tale era , è e deve essere. Quale sia la necessità di richiedere ai futuri presidi di rivolgersi alla nostra scuola anche in lingua slovena, rimane per me una richiesta di poca utilità e incomprensibile, che fa trasparire un certo grado di confusione in materia. Ci troviamo, purtroppo, in un teatrino dell’assurdo: anziché essere impegnati a far rispettare l’uso della nostra lingua da parte delle istituzioni comunali o statali, ci ritroviamo, con rammarico, a dover richiamare le nostre istituzioni su questioni che si credevano assodate da tempo e chiare come il sole”.
Evelin Kolarec Radovac, Presidente del Consiglio d’Istituto rispedisce al mittente le accuse e spiega:
“Le motivazioni date dalla Can sono errate. I documenti che richiediamo non sono documenti che serviranno internamente e che pertanto andrebbero preparati solamente in lingua italiana, ma in futuro serviranno anche per il Comune di Isola o eventualmente il Ministero. Pertanto, dalle leggi vigenti riteniamo necessario e ci è sembrato giusto preparare il bando richiedendo sia il curriculum sia il programma di lavoro in lingua slovena e italiana. Tutto il bando preparato dalla Commissione stabilita dal Consiglio d’Istituto è stato visionato e corretto da chi di dovere in Comune. Durante la riunione abbiamo messo ai voti la proposta della Can, ma questa non è stata accettata”.
Dionizij Botter