Tre giorni di full immersion per educatrici delle scuole dell’infanzia istriane e per gli esperti del settore, dedicati alla filosofia didattico-formativa adottata a Reggio Emilia, eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo e promossa da Reggio Children. “Il Reggio Emilia Approach si basa sostanzialmente su un’immagine di bambino, quindi accredita al bambino delle potenzialità e delle capacità che possono favorire ad elaborare la propria cultura e la propria conoscenza”, ha ricordato al nostro microfono Mirella Ruozzi, atelierista formatrice che assieme alla collega insegnante formatrice, Marina Castagnetti, condividerà esperienza e sapere in queste tre giornate polesi. “Naturalmente per consolidare le predisposizioni del bambino serve una scuola di qualità e servono educatrici di qualità”, ha aggiunto la nostra interlocutrice ricordando l’idea fondamentale del Reggio Emilia Approach che è quella dell’insegnante-formatore-ricercatore, dove la parola chiave è per l’appunto “ricerca”.
La scuola estiva, organizzata dalla Facoltà di scienze della formazione dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola e da Reggio Children, è stata fortemente voluta dall’Unione italiana, dalla locale Comunità degli Italiani, dalla Regione istriana, ma anche dal Consolato generale d’Italia a Fiume. I rappresentanti delle istituzioni coinvolte nell’organizzazione, oltre che a ricordare l’importanza del progetto, hanno espresso l’auspicio sulla continuità di questa oltremodo valida iniziativa. Aspettativa caldeggiata, come ha detto la presidente della Comunità degli italiani di Pola, Tamara Brussich, pure da Cristian Fabbi, presidente di Reggio Children. “Un’istituzione che continua ad arricchire la collaborazione italo-croata”, ha detto tra le altre cose il console, Davide Bradanini, che ha espresso soddisfazione per il coinvolgimento di educatori delle scuole materne della CNI e della maggioranza e ha ricordato che “si tratta di un mutuo arricchimento, poiché anche Reggio Emilia Approach può trarre dei vantaggi operando in un’area di bilinguismo e multiculturalità”.