“Come Unione Italiana abbiamo a più riprese chiesto a Roma, Lubiana e Zagabria di tener conto delle specificità del territorio e non soltanto per il bene della CNI, ma per il bene di tutta l’area, ma forse è arrivato il momento di fare uno sforzo che ci permetta, come ha ricordato il premier italiano Conte nei giorni scorsi, di concederci un Natale più tranquillo” afferma Marko Gregorič, vicepresidente della Giunta UI. “L’ Unione Italiana è una associazione transnazionale che opera principalmente in Croazia e Slovenia ma anche in Italia per i contatti che abbiamo con la Nazione madre, perciò è ovvio che questa situazione ci mette in difficoltà anche se è chiaro che, tenendo conto delle rispettive situazioni epidemiologiche, ognuno cerca di adottare le misure che ritiene più opportune” rileva ancora il responsabile del settore Istituzioni CNI e collaborazione transfrontaliera dell’ Unione Italiana, raccontando che le istituzioni minoritarie si sono organizzate per proseguire tutte le attività in questa cosiddetta nuova normalità. “Diciamo che nella fase primaverile di lock down l’EDIT aveva avuto grosse difficolta per la distribuzione dei giornali, in questa fase il problema è stato ovviato” afferma ancora Gregorič segnalandoci alcune novità relative al lavoro degli uffici dell’ Unione Italiana : “Quello fiumano, da mercoledì, introdurrà un parziale smart working ovvero il personale sarà diviso in due gruppi che alterneranno il lavoro da casa con quello in ufficio; non facendoli entrare in contatto si cerca di prevenire le possibilità di contagio, ma anche garantire un servizio per i nostri connazionali, le Comunità degli italiani e tutte le altre istituzioni dell’ universo minoritario. A Capodistria stiamo valutando cosa fare ma credo che probabilmente proseguiremo così come finora anche perché il nostro è un ufficio più piccolo e più facile da gestire”.
“La CNI vive di cultura, di aggregazione, di sport perciò è chiaro che la riduzione o sospensione delle stesse fa soffrire il mondo della minoranza” rileva ancora Gregorič, preoccupato perché dinanzi agli organismi UI ci sono delle scadenze e delle decisioni importanti che vanno accolte dall’ Assemblea – composta da membri che arrivano dalla Slovenia e dalla Croazia- come ad esempio la programmazione delle attività e il piano finanziario 2021. “Il Regolamento prevede sedute per corrispondenza ma è chiaro che far svolgere una riunione dell’Assemblea in quel modo va a uccidere il dibattito e il confronto che stanno alla base del nostro modo di operare, perciò vedremo nei prossimi giorni come muoverci e organizzarci e quindi sono sicuro che la presidenza dell’Assemblea saprà valutare la situazione e prendere la decisione giusta” ha concluso il vicepresidente della Giunta esecutiva.
Lionella Pausin Acquavita