Foto: Radio Capodistria
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A portare la lieta novella il presidente Damian Fischer, che subito dopo la riunione della Commissione per la toponomastica del Comune di Capodistria ha annunciato che "venerdì verranno posizionate 50 targhe con i toponimi storici". Saranno, quindi, "sostituite quelle attuali, che sono state rivoltate, e a queste verranno aggiunte altre 13 targhe riferite alle vie principali del centro storico, per le quali sono stati ottenuti tutti i permessi da parte della Sovrintendenza delle Belle Arti".

Un passo avanti, nonostante continui ad esistere la possibilità che qualcuno possa nuovamente presentare una denuncia all'ispettorato preposto a controllare l'uso della lingua slovena del ministero della Cultura. "Dal punto di vista politico abbiamo tutte le rassicurazioni del ministero della Cultura", ci spiega Fischer, "non ne abbiamo, però, da parte dell'Ispettorato per la Cultura ed i Media che fa capo al ministero della Cultura, ma siamo abbastanza fiduciosi che anche questo terrà fede a quanto pattuito nei mesi scorsi". Fischer è, quindi, speranzoso che le targhe resteranno questa volta al loro posto, ma il lavoro della Commissione", assicura, "non si fermerà qui. "Dal punto di vista politico bisognerà adoperarsi ancora per garantire che un domani, se queste targhe dovessero essere di nuovo oggetto di controversie, si possa contare su basi legali sufficienti per farle restare al loro posto", aggiunge il presidente.

D'altronde i fatti dimostrano, secondo lui, che in questa battaglia si può contare sull'appoggio del Comune, ma anche "della popolazione locale". "Abbiamo visto", ricorda Fischer, "che c'è stata una sorta di sollevazione popolare quando è arrivato il diktat dell'ispettorato, considerato dai capodistriani (italiani e non) come un vero e proprio affronto alla propria identità". E proprio a partire da questo sostegno si conta di proseguire il lavoro intrapreso con queste cinquanta targhe con le quali si intende valorizzare "un patrimonio identitario e culturale, che non è solo locale, ma che appartiene all'Europa intera".

Barbara Costamagna


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