Giuria di esperti concordi nell'assegnazione del primo premio a Sara Salvi e alla sua canzone "I segreti di Saman". Un brano dal forte impegno civile, scritto e musicato dall'artista rovignese e arrangiato da Mauro Giorgi, che racconta la storia della 18.enne pakistana uccisa perché si era opposta a un matrimonio combinato. "Ho sentito la necessità di mandare un messaggio e di parlare a nome di tutte le donne che sono state aggredite dalle persone che dicevano di amarle", ci ha dichiarato la Salvi, felicissima di questo riconoscimento.
La canzone "Lasime star" di Maria Musti ha ottenuto invece il premio per il miglior testo e quello per il miglior arrangiamento, consegnato a Luca Fornasier. La somma dei voti del pubblico, raccolti nelle tre serate di Venezia, Capodistria e Buie, ha fatto trionfare "Caza mia" eseguita da Miriam Monica. "Grazie agli autori, a Bruna Alessio e Leonardo Klemenc, ma grazie soprattutto al pubblico; io sono affezionata a Buie, ho dei bei ricordi legati a questa città perciò è una canzone che arriva dal cuore, sia mio che quello di Bruna", ci ha raccontato la Monica.
E sono state numerose le menzioni assegnate come pure altri premi tra i quali segnaliamo quello dell'Accademia della bona creanza de la lengua veneta che ha valutato la cura dei testi dialettali giudicando migliore quello di Francesco Squarcia e della sua "Tango e cha cha cha". La serata finale di questa undicesima edizione del Dimela cantando, che va a chiudere la dodicesima del Festival dell'Istroveneto, ha portato in Piazza San Servolo a Buie un foltissimo pubblico e numerose autorità. Oltre che ai rappresentanti dell'Unione italiana, a quelli della Regione istriana, ai deputati ai seggi specifici per la CNI dei parlamenti di Zagabria e Lubiana, presente l'esponente del Ministero degli affari esteri italiano Renato Cianfarani e il presidente del Consiglio della Regione Veneto, Roberto Ciambetti.
Ricordando la valenza transazionale dell'appuntamento e riassumendo un po' tutti gli interventi Ciambetti da grande sostenitore e amico del Festival ci ha detto: "Un grande spettacolo e un grande momento artistico; è una manifestazione che sta crescendo in qualità e contenuti, che permette di adoperare una lingua che è viva e che è il nostro modo di parlare, di confrontarci di dialogare perciò complimenti a tutti i partecipanti e a chi lo organizza". Tra gli organizzatori, naturalmente, Marianna Jelicich Buić che, calato il sipario, si dice soddisfatta. "In queste dieci giornate, caratterizzate dal Su e zo p' el palco, la rassegna delle filodrammatiche, dagli incontri dei cori, dalle premiazioni dei lavori letterari e video, abbiamo avuto complessivamente oltre mille partecipanti; mille persone che hanno recitato, cantato, scritto in istroveneto", ha concluso la Jelicich Buić ricordando che l'appuntamento con "el festival più bel del mondo" è per l'anno prossimo. (lpa)