Intervenendo ai microfoni di Radio Capodistria, il presidente della Comunità Autogestita Costiera della Nazionalità Italiana Alberto Scheriani ha sottolineato l'impegno profuso in favore del bilinguismo da parte di tutte le istituzioni della CNI e a tutti i livelli a partire dal deputato al seggio specifico al Parlamento di Lubiana Felice Žiža che sta facendo un ottimo lavoro, a detta di Scheriani, incontrando i connazionali, ascoltando e raccogliendo le loro istanze sul territorio e facendosi carico dei problemi emersi.
"Il problema del bilingusmo è un problema costante che ci trasciniamo avanti da anni e che cerchiamo di risolvere in qualche maniera. L'obiettivo primario - ancora Scheriani - resta quello di dare vita ad un Ufficio per il bilinguismo, un garante del bilinguismo che segua la problematica in tutti i quattro comuni costieri. In attesa di realizzare questo importante traguardo che ci siamo prefissati, le singole CAN comunali individueranno una persona al loro interno che si farà carico di raccogliere le segnalazioni dei connazionali e di inoltrarle alla CAN Costiera, ognuno con i propri compiti nel rispetto delle proprie competenze. E' un primo passo, siamo consapevoli che non è un percorso facile."
"Da soli non possiamo farcela, dobbiamo fare sistema - rileva Scheriani - tutti siamo chiamati a denunciare le cose che non vanno, le violazioni e pertanto rendere più sensibili l'opinione pubblica e coloro che hanno il potere decisionale su questo territorio, perchè il rispetto del bilinguismo è un bene fondamentale che va tutelato." Per Scheriani vanno armonizzati tutti e documenti e regolamenti sul bilinguismo in vigore nei quattro comuni costieri di Capodistria, Isola, Pirano ed Ancarano, va modificata la Legge sulle CAN che in certi punti è già superata e tutto ciò entro la fine di questo mandato.
Necessario per il presidente della CAN Costiera armonizzare gli statuti comunali anche nella parte in cui si definisce il ruolo della CNI, o meglio delle CAN Comunali, nella nomina del vicesindaco italiano. Un tema questo che ha trovato vasta eco a Capodistria con il braccio di ferro tra il sindaco Bržan, che proponeva Steffè, e la CAN di Capodistria, che insisteva con il nome dello stesso Scheriani. Alla fine l'ha spuntata il primo cittadino. "Credo che anche in questo ambito bisognerà rivedere gli statut. Se confrontiamo gli statuti comunali vediamo che anche in questo segmento ognuno risolve la questione in modo diverso. E' chiaro che se vogliamo uniformare tutto, bisognerà uniformare anche questo. C'è stato un contenzioso....credo che comunque la soggettività della Comunità nazionale italiana, essendo l'anello più debole della nostra società e dell'emisfero politico locale, va tutelata. Va tutelata anche ascoltando le proposte che questa formula. Non tolgo nulla alla legittimità del sindaco in base agli articoli eccetera, ma in questo caso il sindaco ha fatto una cosa nuova rispetto al passato quando era prassi chiedere un parere della CAN in merito alla nomina del vicesindaco, negli altri comuni la componente italiana è stata ascoltata. Bisognerà armonizzare gli statuti per evitare il ripetersi di simili situazioni, per evitare dialettiche più o meno simpatiche che non fanno bene a nessuno."
Scheriani dice di temere una "prova di forza" da parte di chi detiene il potere; "la minoranza italiana perderebbe sempre - dice - essendo la componente più debole, bisognerà stare attenti anche nei rapporti con i partiti politici. Sono aperto al 100% ad un dialogo a tutto todo, perchè il dialogo ci fa crescere. Ma ripeto, chi detiene il potere, ovvero i partiti, ha una grande responsabilità nei nostri confronti. Credo e spero che le cose si stabilizzeranno in futuro, che avremo un dialogo costruttivo e aperto per discuetere apertamente di tutti i problemi e quanto possibile accontentare tutti."
Auspica che la politica locale non entri nelle questioni della CNI, che non ci sia un'ingerenza nelle questioni "interne"?
"Credo che un'ingerenza politica della maggioranza nella comunità non faccia bene. Noi non siamo un partito politico, e questo lo voglio sottolineare, ma tra le fila della minoranza ci sono tante persone che hanno delle idee politiche differenti. Noi non possiamo prendere le difese di un partito a scapito di altri. Vogliamo fare le nostre cose in maniera autonoma, vogliamo un dialogo aperto con tutti, non vogliamo parlare di ideologie ma parlare della comunità nazionale italiana, di crescita della CNI ma anche di tutto il territorio, di progetti. Noi non siamo soggetti siamo autonomi, mi infastidisce questo tentativo della politica di entrare nelle nostre fila. Personalmente lodo l'impegno dei connazionali che scelgono di entrare in politica perchè conoscono le nostre problematiche e possono far capire ai partiti quelle che sono le nostre particolarità , le nostre esigenze, le nostre volontà....e quindi li ringrazio per il lavoro che fanno, un lavoro costruttivo da questo punto di vista. Tener però presente che siamo autonomi ma possiamo collaborare con tutti, questo è poco ma sicuro."
Ultimamente c'è stata un po' di "tensione" nei rapporti tra CNI e Comune e tra le stesse istituzioni o rappresentanti della comunità nazionale italiana, Scheriani.
"In tutto il nostro operato noi abbiamo sempre lavorato in favore delle nostre istituzioni, siano queste le comunità degli italiani, scuole, asili, associazioni sportive etc...mai in nessuna maniera, almeno da quando sono politicamente attivo a livello CNI, abbiamo lavorato contro le nostre istituzioni, non è mai successo. Ero presente alla riunione con il sindaco Bržan in cui il presidente della CAN di Capodistria Richter ha definito la Comunità degli Italiani una bocciofila. Il suo intento non era quello di offendere nessuno o di sminuire il ruolo e il lavoro di nessuno, voleva far capire ai nostri interlocutori quelle che sone le differenze e il peso che hanno nei rapporti con il comune, la CAN-un'istituzione di diritto pubblico interlocutore politico del comune, e le comunità degli italiani che sono associazioni di cittadini che fanno la loro attività soprattutto in ambito culturale. I rapporti tra CAN e CI sono molto stretti e molto buoni. Non vorrei che per una parola usata a sproposito qualcosa vada ad incrinarsi, non avrebbe alcun senso, poi se fosse necessario fare un'analisi più approfondita siamo disponibilissimi a farla. In tutti questi anni abbiamo lavorato bene, se ci sarà bisogno di altri chiaramenti il nostro presidente è sempre a disposizione, penso lo sarà anche la controparte. Il problema più grande è far capire alla maggioranza cosa queste due istituzioni rappresentino, il nostro ruolo viene spesso confuso, ci vedono spesso come un'entità unica, CAN e CI, come Comunita italiana e basta."
Lara Drčič