“Con le dovute precauzioni va garantita la mobilità ai cittadini di un’area che- nonostante le frontiere – è interdipendente e legata per tutta una serie di motivi: storici, culturali, economici, famigliari” il pensiero condiviso tra gli italiani in Slovenia. “L’auspicio è quello che i confini riaprano quanto prima, che siano quanto più permeabile e che ci sia come negli ultimi anni un passaggio libero tra Slovenia e Italia e senza grandi problemi tra Slovenia e Croazia” afferma Alberto Scheriani, presidente della Comunità autogestita costiera della Nazionalità italiana che da preside della Scuola media superiore italiana “Pietro Coppo” di Isola aggiunge: “Il nostro Istituto, come le altre medie superiori in Slovenia si sta preparando per il rientro in classe degli studenti a partire dalla prossima settimana e sono diversi gli alunni che arrivano dall’ Istria croata, dal Buiese in primis, perciò l’ apertura dei confini rappresenta un importante passo in avanti anche in questo senso. Altre scuole del Litorale sono frequentate da ragazzi che arrivano dall’area italiana, e dunque è chiaro che va assicurato un rientro tranquillo e sicuro per tutti”. Oltre che agli studenti il pensiero di Scheriani va a tutti quei cittadini del territorio che come dice “non vedono loro di rivedere, un parente, un famigliare o solo un amico dopo più di due mesi di restrizioni”.
Naturalmente, la situazioni impone cautela e prudenza nonché rispetto delle misure adottate per impedire il diffondersi del virus e così rigorose misure sono state adotta anche per il rientro a scuola dove come rileva ancora Scheriani “ci sarà un rigido protocollo igienico sanitario da seguire : mascherina obbligatoria, distanze di 1 metro e mezzo due tra i banchi, stesse distanze interpersonali, vietati assembramenti nei corridoi e nel giardino scolastico e poi ancora altre regole sulle quali i ragazzi sono stati già informati e noi continueremo ad aggiornarli perché sebbene la situazione epidemiologia vada migliorando bisogna continuare a fare attenzione affinché il ritorno sui banchi di scuola non rappresenti un pericolo”.
Parlando di socializzazione l’epidemia ha colpito tutti ma forse ha fatto più danni tra i gruppi minori, più deboli come lo può essere la minoranza italiana che si esprime e può dimostrare di essere presente, di esistere solo con la propria attività culturale prodotta grazie alle sue forme associative. Una riflessione condivisa in pieno da Alberto Scheriani che rileva: “E’ stato centrato il senso stesso della nostra minoranza che è espressione di comunità ed anche perciò credo che questo periodo ci abbia penalizzato tantissimo e credo che non sarà facile ricominciare perche tante cose, tanti avvenimenti, tante manifestazioni sono state perse in questi mesi di inattività forzata. Io spero che si possa recuperarne una parte ad autunno e spero, che una volta allontanato il pericolo del virus, si possa riprendere a pieno ritmo tutto quello che è stato sospeso lo scorso marzo “.
Intanto non è mai cessato il lavoro dell’Ufficio della CAN Costiera. “Noi abbiamo continuato a essere attivi a portare avanti i progetti avviati e già in cantiere, i contatti con i vari ministeri e così via, e anche se c’è un rallentato per i motivi che conosciamo ci auguriamo di non aver perso molto e di realizzare quanto ci eravamo prefissi” conclude Alberto Scheriani.
Lionella Pausin Acquavita