Non si placa la protesta per la chiusura degli asili e delle scuole nelle regioni della fascia nera. Didattica a distanza per tutti, anche per gli alunni del primo triennio della scuola dell'obbligo che la settimana scorsa erano tornati a scuola per soli 4 giorni. Gli istituti hanno organizzato la sorveglianza per bambini e alunni con genitori occupati nei settori strategici del paese. La settimana scorsa i sindaci dei quattro comuni costieri hanno pure inviato una lettera al Governo per chiedere la riapertura delle istituzioni scolastiche. I comuni sono cofondatori degli asili e delle scuole con lingua d'insegnamento italiana assieme alle CAN comunali. Abbiamo chiesto un parere in merito a quanto sta succedendo al preside della scuola media Pietro Coppo di Isola nonchè presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani, intervenuto nel corso della trasmissione Glocal.
"Guardi, ci sono dei criteri che il Governo ha definito e se un determinato territorio rispetta determinati criteri è giusto che le scuole vengano aperte, che vengano aperti i negozi e che venga aperto tutto ciò che è possibile. Se invece tali criteri non si rispettano, è vero, è difficile forzare la mano. Anzi direi che forzare la mano in queste condizioni non è forse la scelta migliore. Credo che bisogna tenere tutti la testa molto calma anche perché ci rendiamo tutti conto che sono già diversi mesi che lavoriamo a distanza. Sono mesi che sono stati pesanti per tutti, come dicevo prima, però credo veramente che la salute sia al primo posto e noi dobbiamo tutti far sì che anche le persone più deboli, in questo caso i più anzani perché abbiamo visto che la mortalità negli anziani è molto alta causa questa pandemia e bisogna proteggere queste persone. Quindi se le condizioni per aprire in questo momento non ci sono, tutti quanti dobbiamo lavorare affinchè questo avvenga, mantenendo le distanze, portando le mascherine eccetera, affinché la situazione migliori. Spero che migliori quanto prima, lo dico sinceramente, anche perché la situazione che stiamo vivendo va avanti già da troppo tempo." (ld)