Foto: La voce del popolo -Goran Žiković - Robert Ferlin
Foto: La voce del popolo -Goran Žiković - Robert Ferlin

Il popolare giornalista di Radio Fiume Robert Ferlin si è scusato, seppure a denti stretti, per la frase pronunciata in diretta radiofonica in occasione del 3 maggio, Festa della Liberazione del capoluogo quarnerino, che aveva suscitato profonda amarezza tra la minoranza italiana. Ferlin, lo ricordiamo, aveva dichiarato che nell'Anniversario della Liberazione di Fiume dal fascismo si dovrebbe mettere a mezz'asta la bandiera italiana che sventola sul balcone della sede dell'emittente radiofonica. Reagendo alla lettera aperta dei rappresentanti della Comunità Nazionale Italiana, il giornalista ha porto pubblicamente le sue scuse, affermando che le sue parole non erano riferite alla minoranza. "Mi scuso con tutti coloro che hanno pensato che io avessi definito fascisti tutti gli italiani. Non credo davvero che lo siano", ha rilevato Ferlin. Il giornalista però subito dopo è tornato alla carica tirando in ballo le note dichiarazioni dell'allora presidente del parlamento europeo Antonio Tajani a Basovizza, le presunte richieste del senatore Roberto Menia sul ritorno dell'Istria del Quarnero e di parte della Dalmazia all'Italia, nonché il fatto che il presidente del Senato Ignazio La Russa ha mostrato ai giornalisti la sua casa in cui c'erano delle mini-statue di Mussolini o dei cimeli fascisti. Alla fine, comunque è andata in onda la popolare canzone Insieme di Toto Cutugno.

Red