“A tavola con la cucina italiana: il benessere con gusto” il tema di questa edizione, che ha messo in risalto il caffè, in particolare l’espresso, ciò che viene definito “simbolo indiscusso dell’italianità”, un’abitudine a cui è difficile rinunciare. Anche quest’anno l’iniziativa, portata avanti nella zona del Litorale dal Consolato Generale d’Italia a Capodistria, ha valorizzato la filiera italiana agroalimentare e tutte le sue tradizioni, come ci ha spiegato il Console Generale Giovanni Coviello. “La cucina italiana in tutti i suoi ingredienti ci dà sempre qualcosa di nuovo, qualcosa a noi sconosciuto. Quest’anno abbiamo posto l'accento sul caffè per divulgare la cultura del caffè che è in effetti tutta italiana. Ma abbiamo messo in risalto anche la candidatura della cucina italiana come patrimonio dell'Unesco perché non è solo un elemento enogastronomico ma anche di socialità, di cultura e di tradizione che va valorizzato”.
Presso la sede della Comunità degli italiani “Santorio Santorio” di Capodistria, la tavola rotonda sul consumo del caffè sostenibile, ecologico e salutare, è stata moderata da Omar Zidarich, neo presidente del Gruppo Italiano Torrefattori Caffè, il quale ha coinvolto i relatori Fabrizio Polojaz, socio fondatore della torrefazione Primo Aroma di Trieste, Alberto Polojac, importatore di caffè verde, consulente e trainer per torrefazioni e aziende del settore del caffè, ed infine Veronica Fratter, biologa nutrizionista. A partire dalla storia del caffè, da com’è nata la sua consumazione, si è arrivati a parlare dei suoi benefici per la salute, soprattutto per gli sportivi.
Tra gli argomenti affrontati anche l’idea di “caffè espresso” per i consumatori, e la mancanza di preparazione da parte dei dipendenti dei bar, ai quali consegue la poca consapevolezza del lavoro che sta dietro quella che viene vista come una semplica tazzina di caffè. Alberto Polojac, assaggiatore e consulente creativo nel settore food&beverage, ha sottolineato che è limitata anche la conoscenza circa la produzione del caffè e il suo consumo a livello globale. “Noi abbiamo l'immagine della tazzina del caffè espresso, che è una tradizione nostra, ma non è il metodo di consumo più utilizzato al mondo. Ci sono diversi metodi, il caffè filtro, ci sono altre preparazioni cerimoniali come quella etiope, la moka, la caffettiera napoletana. Esiste un mondo da esplorare, anche perché come ingrediente a sé il caffè viene utilizzato nella mixology, nella cucina, lo troviamo dappertutto”.
L'incontro si è concluso con un assaggio del caffè Excelsior, seguito da una degustazione a 360 gradi di prodotti tipicamente italiani.
B.Ž.