Entrati nella terza fase del percorso che dovrebbe portare alla costituzione delle province, fase nella quale si stanno vagliando desideri, volontà e aspettative del territorio, il presidente del Consiglio di Stato Kovšca a Capodistria ha accertato una volta in più il fermo proposito dell’area costiera di formare una provincia a sé stante composta dai comuni di Capodistria, Isola, Pirano e Ancarano. “Una proposta sensata e che ho intenzione di sostenere” ha affermato Kovšca indicando alcuni punti che vanno a favore dell’iniziativa e tra questi ci sono pure gli Accordi di pace di Parigi e il Memorandum di Londra. “La minoranza italiana in Slovenia gode di uno status particolare e perciò non si possono adottare misure politico-amministrative che vadano ad intaccare il suo ruolo e la posizione” ha aggiunto il presidente del Consiglio di Stato rallegrandosi della convergenza di vedute registrata tra i esponenti della CNI e i sindaci dei comuni costieri. “Si tratta di una decisione unanime che va rispettata anche perché il territorio interessato è un'area ben definita che soddisfa tutti i criteri da numero di abitanti a potere fiscale, da opportunità di sviluppo a problemi comuni” ha aggiunto Alojz Kovšca al termine degli incontri capodistriani, prima con il deputato al seggio specifico Felice Žiža e il presidente della CAN Costiera Alberto Scheriani e successivamente tutti assieme con i sindaci dell’area.
“Noi abbiamo ribadito la nostra posizione ricordando le cose che accomunano questo nostro territorio adesso bisognerà attendere e vedere quale sarà la nuova proposta di ripartizione territoriale, ma io credo che stiamo facendo un buon lavoro i quattro consigli comunali si sono espressi a favore e penso che ogni cittadino della nostra area sa che questo è un territorio unico che può formare una Regione” ha affermato il sindaco di Capodistria Aleš Bržan mentre il presidente della Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana Alberto Scheriani ha aggiunto: “Devo dire che il presidente ha recepito le nostre posizioni, posizioni che noi avevamo già spedito per tempo alla commissione che sta lavorando sulla regionalizzazione e sulla suddivisione amministrativo-territoriale. Noi chiediamo che questo territorio abbia uno statuto speciale in virtu’ della nostra presenza. Oltre che a richiedere la rappresentatività nei futuri organismi abbiamo cercato di illustrare pure gli altri interessi della CNI sul territorio auspicando una più stretta collaborazione pure nella stesura definitiva del testo di legge”.
Per deputato italiano al Parlamento di Lubiana, Felice Žiža la posizione della CNI è chiara ed è in linea con il pensiero e la posizione dei sindaci. “Mantenere quest’ area come Regione istriana, con i diritti garantiti che abbiamo quali ad esempio la rappresentanza nei consigli comunali” aggiunge il parlamentare e dice: ”Con la nuova legge dovremmo avere il vicepresidente del Consiglio provinciale e quello del Consiglio dei sindaci, quindi due vicepresidenti ma poi ottenere pure un rappresentante anche nel Consiglio di Stato”. Riprendendo il discorso di Kovšca circa l’iter procedurale che dovrebbe portare la proposta in Parlamento al massimo tra tre o quattro mesi, Žiža ricorda che il tema della regionalizzazione, in discussione da decenni, si è sempre arenato causa disaccordi politici. “Parlando con i sindaci e il presidente del Consiglio di Stato abbiamo capito che c' è la volontà e dunque ci sono le possibilità che si arrivi in breve tempo alla nuova normativa e quindi noi ci vogliamo credere e continueremo a lavorare con questo obiettivo” ha concluso Felice Žiža.
Lionella Pausin Acquavita