Una settimana fa la nomina ufficiale a vicesindaco italiano di Capodistria. Una nuova sfida per Mario Steffè da decenni protagonista della scena politica e culturale della comunità nazionale italiana.
Consigliere comunale al seggio specifico nel consiglio comunale capodistriano di lungo corso, è stato "preferito" dal sindaco Aleš Bržan a Alberto Scheriani (vicesindaco italiano nell'era Popovič e sostenuto dalla CAN di Capodistria anche in questa tornata) e Ondina Gregorich Diabatè che era stato il primo nome "uscito" dagli uffici municiali.
"La nomina è frutto di una nuova contingenza politica, ha commentato i microfoni di Glocal Mario Steffè, da una parte le legittime aspettative del vicesindaco uscente sostenuto da una sua lista di appartenenza rappresentata della CAN dall'altra l'idea di cambiamento sostenuta dal sindaco Aleš Bržan che ha voluto introdurre diverse novità rispettando le linee guida del suo nuovo incarico. Per un certo periodo c'è stata pure l'opzione di Ondina Gregorich Diabatè, esternata dallo stesso sindaco, poi in seguito a questo "braccio di ferro", se possiamo così definirlo, con la CAN e due posizioni contrapposte, Bržan ha deciso di operare una propria scelta. Non sta a me dire se ha fatto bene oppure no, io sono grato al sindaco per la fiducia riposta nei miei confronti. Non possiamo negare che ci sia stato un momento di scollamento e un confronto interno sul tema, non tutti saranno soddisfatti dell'esito, però stiamo cercando, almeno questo è il mio intento, di compattare un po' le parti e avviare un dialogo forte e articolato. Bisogna legittimare questo incarico anche nella prassi. In realtà lo abbiamo già iniziato a fare, abbiamo dialogato e collaborato per portare avanti le nostre rivendicazioni a proposito di finanziamenti a livello di bilancio comunale. Vediamo che se c'è una collaborazione piena a tutti i livelli, tra tutte le istituzioni CNI alla fine possiamo superare ogni ostacolo, a ritrovare quella tanto evocata soggettività. A mio parere non è solo una soggettività rispetto alle nomine, rispetto ai mandati, ma è soprattutto la possibilità di far sentire la propria voce e di far valere i propri diritti specifici a livello di territorio."
Nel corso dell'ultima riunione della CAN di Capodistria Alberto Scheriani ha sottolineato la necessità di arrivare ad un armonizzazione tra i meccanismi di tutela della CNI, a livello di statuti comunali, altre leggi e regolamenti, per evitare che in futuro si ripeta l'impasse capodistriana. Compredo la sua posizione, ha detto Steffè, lui intravede la necessità di portare avanti un discorso di soggettività che magari è inteso in maniera un po' diversa dalla mia; non esistono comunque dei tabù a mio modo di vedere. Dobbiamo sicuramente cercare di capire all'interno della CNI quali siano i passi da fare perchè si arrivi ad una interpretazione chiara e piena di quelle che sono le disposizioni di tutela della nostra posizione specifica (meccanismi di tutela, finanziamenti, nomine etc). Probabilmente c'è la necessità, e qui sono daccordo, di cercare di omologare le disposizioni statutarie. Di avere delle disposizioni chiare, univoche che non lascino adito a diverse interpretazioni. Anche rispetto alla nmomina del vicesindaco ritengo che dal punto di vista normativo e formale la CAN, legittimamente, ha espresso il proprio parere..viene richiesto il parere non il consenso, alla proposta del sindaco che ha cercato di capire se esistessero delle controindicazioni rispetto ad altre possibili candidature. La CAN ha portato avanti la sua, Alberto Scheriani, ma tutto ciò era pienamente prevedibile. Il sindaco alla fine si è avvalso della sua facoltà discrezionale di nomina e dal punto di vista formale è tutto corretto. Resta da chiarire se possono esistere o si possono introdurre ulteriori meccanismi o interpretare diversamente le disposizioni a favore di una quanto maggiore soggettività. Ripeto, la soggettività non dovrebbe andare a tutela dei singoli soggetti ma della comunità nazionale italiana nel suo insieme, intesa come soggetto."
Steffè si è detto favorevole anche ad una collaborazione più stretta tra i colleghi vicesindaci italiani delle altre municipalità costiere (Martina Angelini ad Ancarano, Agnese Babič a Isola e Manuela Rojec a Pirano). "Anche perchè in questo senso - ha rilevato - si possono dare indicazioni utili a quello che è il lavoro delle Commissioni per la nazionalità, dialogare proficuamente con la CAN Costiera, ribadire posizioni di carattere collettivo..sicuramente credo sarà necessario lavorare in questo senso e rafforzare questo tipo di indirizzo." (ld)