Presentato alla fine del 2019 il volumetto, di una sessantina di pagine, è stato curato dalla professoressa Daniela Paliaga Janković. Edito dalla Comunità degli italiani Giuseppe Tartini di Pirano è stato finanziato dall'Unione Italiana.
"L'idea del libro nasce dall'esigenza di dover preparare dei materiali informativi per i possibili visitatori della struttura architettonica che si trova sulla punta della Salute a Pirano, con il suo il bastione, l'abitazione del farista, il bellissimo, a mio avviso, campanile neogotico e la chiesa della Madonna della Salute" spiega l'autrice intervenuta nella trasmissione Glocal, "dunque preparare dei materiali per far capire ai visitatori dove si trovano e perché quel punto è così importante. Importante perché sta l'origine del nome pyros, Pirano, fuoco e quindi l'origine del nome oppure sta lì un faro per un determinato motivo posto in un determinato e preciso momento."
La ricerca, prosegue la Paliaga, per lunghi anni docente e preside del Ginnasio Sema di Pirano, l'ha portata molto lontano. "Si, mi ha portato piuttosto lontano con tantissimi documenti ritrovati nell'archivio piranese, nell'archivio di Stato di Trieste e addirittura anche nel Museo della Guerra di Vienna che hanno dato una dimensione diversa a tutta questa struttura soprattutto all'idea, alla realizzazione, alla posa di un fanale che poi è diventato un faro. C'è stato quasi un anno di lavoro intensissimo. La cosa più difficile era scegliere quali documenti considerare e come restare fedele all'obiettivo che questo libricino, opuscolo aveva, ovvero lo scopo di informare riguardo al faro e alla sua sfera di influenza, per cui molte che sono rimaste fuori ma spero saranno all'origine di articoli che usciranno su Il trillo, il periodico della comunità degli italiani Giuseppe Tartini oppure troveranno spazio da un'altra parte oppure dormiranno fino al momento giusto nel cassetto."
Dall'estate del 2018 la CAN di Pirano gestisce il faro. La pubblicazione del volume di carattere storico informativo è stato finanziato dall'Unione Italiana. "Devo dire che mi ha accompagnato in questo progetto, nonostante l'iniziativa di gestire, organizzare l'apertura, la pulizia, la visibilità della struttura, del bastione e dell'abitazione è stata della CAN piranese, ecco mi ha accompagnato la presidente della Giuseppe Tartini Manuela Rojec assueme alla quale abbiamo steso la proposta che è stata approvata dalla Giunta esecutiva di Unione Italiana. La nostra presidente ci tiene molto affinché tutte le pubblicazioni che escono direttamente dalla comunità o per conto dell'Unione siano strettamente bilingui, per coprire il territorio, non soltanto l'interesse di un pubblico della nazionalità ma anche di un pubblico locale anche più ampio; è anche un esempio di come le pubblicazioni che nascono su questo territorio dovrebbero essere tenendo conto quindi di quelli che sono i due popoli che ci vivono."
Perchè il titolo "Storia di UN faro". "Era difficile scegliere il titolo, perché come mettere? Il faro di Punta Madonna..il faro della Salute..insomma anche questo faro è già stato inserito in un catalogo molto bello fatto da Mitja Župančič diversi anni fa; però non è incluso nei cataloghi dei fari che l'Austria ha costruito nel corso dell'Ottocento partendo da quello di Salvore del 1818 fino alla fine dell'Ottocento; periodo in cui realizzò oltre 60 fari per non parlare dei numerosissimi segnali che ha posto sulla costa istriana e dalmata che dovevano naturalmente guidare, facilitare e rendere sicura la navigazione. Perché questo? Perché l'avvento dei piroscafi a vapore, con un motore, permise una navigazione notturna è il faro era un punto importante tanto da diventare un simbolo del nostro quotidiano, una luce che ci guida e indirizza." (ld)