
Dalle dichiarazioni d’intenti ai primi passi con vista su un accordo rimasto in sospeso per oltre trenta anni. Come aveva annunciato durante un incontro di qualche settimana fa in Camera di Stato, il deputato della Comunità nazionale italiana al seggio specifico, Felice Ziza, ha invitato a una riunione operativa presso Palazzo Gravisi Buttorai i rappresentanti della comunità nazionale italiana in Croazia. L’obiettivo è di dare seguito al “Memorandum d’intesa fra Croazia, Italia e Slovenia sulla protezione della minoranza italiana in Croazia e in Slovenia del 1992”, nel quale si prevedeva di concludere appena possibile accordi bilaterali sulla base dei trattati internazionali pertinenti: “noi vogliamo iniziare i lavori con le istituzioni rappresentative di tutta la comunità nazionale italiana in Slovenia e in Croazia per stilare una proposta di documento, all'interno della quale la questione Radio-TV Capodistria dovrebbe occupare la posizione principale. Non solo per avere anche una quota di finanziamento da parte del governo croato, ma soprattutto per dare la possibilità che Radio e TV Capodistria abbiano un segnale che permetta do raggiungere tutto il territorio nazionalmente misto in Croazia.”
A partire da una delibera in merito della Commissione nazionalità del parlamento, Ziza ha ribadito che anche l’esecutivo Golob sostiene la preparazione di una proposta per la stipula di trattati bilaterali in rifermento al memorandum: “ecco, il governo sloveno ci ha dato luce verde già alla fine di aprile del 2024. Adesso si aspetta una proposta di documento da parte nostra, per poi poterla analizzare insieme a noi e inviarla al governo della Repubblica di Croazia. Il premier Plenković è stato anche contattato dal nostro deputato al Sabor, Furio Radin. In questo momento tocca quindi a noi scrivere quelli che sono i nostri interessi, e vedremo di affrontarli in maniera serena e tranquilla, prendendo in considerazione tutti i commenti e poi vediamo che cosa ne viene fuori”.
Valerio Fabbri