Per il presidente dell’Unione italiana, Maurizio Tremul il “caso Tajani” deriva da un errore di comunicazione e interpretazione. “Forse non è stato appropriato esprimersi in quel modo, in quel contesto ma le ripetute precisazioni del Presidente del Parlamento europeo hanno chiarito la sua opinione e che cosa voleva dire pertanto l’incidente si sarebbe dovuto chiudere mentre invece vedo che le polemiche continuano” ha detto Tremul secondo il quale” sono inappropriate pure alcune delle reazioni”.
“Alle celebrazioni che vengono fatte qui in Slovenia e in Croazia sul ritorno di questi territori alla Madrepatria slovena e alla Madrepatria croata non viene mai nominato l’esodo degli italiani. Lo ha fatto una sola volta, a Capodistria, il presidente Danilo Turk. Allora ci dovrebbero essere reazioni da parte dell’Italia perché si falsifica la storia. Cerchiamo di essere obiettivi e di fare chiarezza. In questa area, nel secolo scorso ci sono stati dei totalitarismi, dei nazionalismi e delle violente ideologie che si sono contrapposte creando brutalità, danni e distruzioni. Le ha fatte il fascismo le ha fatte il comunismo. Ci dovrebbe essere ricordo, compassione e pietà verso tutte le vittime soprattutto verso le vittimi innocenti”.
Secondo Tremul si dovrebbe trarre insegnamento da queste ultime polemiche. “Polemiche che cesseranno solo quando nel celebrare avvenimenti importanti i rappresentanti istituzionali o politici ricorderanno, senza rivendicazioni di alcun genere, tutte le vicende storiche. L’ invito che faccio a tutti è quello di affrontare queste pagine di storia con il dovuto rispetto verso tutte le sensibilità, verso tutte le identità, verso tutti coloro che hanno sofferto.”
Il presidente dell’Unione italiana oltre che ad evidenziare una chiara strumentalizzazione politica rileva che le reazioni attestano una scarsità di conoscenza. “Ho letto da qualche parte dell’Istria occupata dall’ Italia ma l’Istria non è mai stata occupata dall’ Italia, ha fatto parte del Regno d’Italia riconosciuto da tutti e anche dal Regno dei serbi croati e sloveni di cui una parte importante dell’attuale Slovenia e della Croazia facevano parte. C’ è una Madrepatria slovena, una croata ma c’ è anche una Madrepatria italiana e poi una rumena sono tante patrie tanti popoli che hanno reso così bella e così unica quest’ Istria. Non c’ è nessuna volontà di cambiare i dati di fatto, di cambiare i confini o qualsiasi altra cosa ma tutte queste presenze autoctone devono essere rispettate”.
“In questi anni è stato fatto un percorso importante” ed il ricordo di Maurizio Tremul va Concerto dei tre presidenti a Trieste con i capi di stato italiano sloveno croato al Narodni Dom, simbolo della violenza fascista e al Monumento all’ esodo e alle foibe, simbolo della violenza comunista, quindi al concerto organizzato dall’ Unione Italiana all’ Arena di Pola con la dichiarazione di pace e riconciliazione tra i capi di stato croato ed italiano, Josipović e Napolitano. “Purtroppo, è mancata un’occasione analoga tra Italia e Slovenia. Sarebbe giusto che venisse fatto un gesto simile magari qua a Capodistria” ha dichiarato il presidente UI invitando Roma e Lubiana ad organizzare con l’aiuto della Comunità italiana, un incontro di pace e riconciliazione “Dobbiamo ricordare i passi importanti fatti in questa direzione e non permettere che una dichiarazione, per altro chiarita e che dovrebbe essere anche definitivamente archiviata, ci faccia tornare indietro”.
Lionella Pausin Acquavita