Sulla questione dei tagli alle frequenze di Radio Capodistria è intervenuto anche il Presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul, che ha richiamato tutte le istituzioni a fare la propria parte per risolvere il problema, in un'azione sinergica, coinvolgendo anche il mondo politico italiano.
Maurizio Tremul, cosa ne pensa di questa situazione?
Devo dire che sono stato informato di questo rischio un po' prima che la notizia diventasse pubblica, così ho colto l'occasione di sentire già questo lunedì l'Ambasciatore d'Italia a Lubiana, per informarlo di questo rischio a cui stavamo andando incontro e dicendogli che avremo dato altre informazioni, nel caso gli sviluppi si fossero complicati. Come avete visto la giunta esecutiva ha preso una posizione ieri, io martedì in diretta al TG di Capodistria, quando abbiamo presentato il ripristino delle trasmissioni satellitari di Tv Capodistria, via cavo, per Radio e Tv Capodistria in Croazia, ho subito espresso solidarietà a Radio Capodistria e ho condannato questo fatto. Quindi tutti, giustamente, hanno preso posizione. Io credo sia inammissibile che ciò avvenga, non è possibile che tutti i tagli, tutte le razionalizzazioni, debbano essere fatte sulla pelle dei programmi italiani di Radio e Tv Capodistria, in questo caso nuovamente di Radio Capodistria, che è quella che forse ha pagato più di altri il taglio del personale e delle risorse in questi anni. Noto una cosa stranissima: in questi ultimi 18 mesi, al di là di tutto, TV Capodistria era scesa dal satellite e saremo noi a rimetterla sul satellite; Radio Capodistria rischia di perdere una importante frequenza, evidentemente qualcosa non sta funzionando nella nostra capitale, è giusto che anche la nostra nazione madre faccia presente questa preoccupazione, tutti insieme dobbiamo lavorare affinché si scongiuri che ciò avvenga e affinché si mantengano le promesse che il Governo, ahimè dimissionario, aveva fatto all'inizio del suo mandato.
Bisogna chiamare in causa anche la politica italiana?
L'Italia è giusto che vigili su quello che avviene e faccia presente la propria posizione, così come lo fa continuamente la politica ed il Governo sloveno rispetto alle questioni della Comunità nazionale slovena. Ovviamente noi dobbiamo fare la nostra parte: le CAN e la CAN costiera devono farlo (o lo hanno già fatto) nei riguardi del Governo, il nostro rappresentante nel consiglio di amministrazione deve farlo nel consiglio di amministrazione, come l'ho fatto io per tanti anni, il nostro parlamentare deve farlo al Parlamento ed al Governo, facendo rispettare l'accordo di Governo, l'Unione italiana lo deve fare anche nelle sedi preposte, sia a Lubiana, sia a Roma, essendo l'istituzione che si occupa di tutte le altre nostre istituzioni e comuni.
Se tutti insieme agiremo in maniera sinergica e coordinata, certamente questo pericolo potrà essere scongiurato. Però quello che ci deve far profondamente riflettere e ci deve indurre ad avere un approccio politico sostanzialmente diverso, verso il Governo sloveno e la politica slovena è che non è più tollerabile che nei confronti dei programmi italiani di Radio e Tv Capodistria, continuamente si esercitano pressioni e ricatti, che sono inammissibili. Dobbiamo quindi ricorrere a tutti i fori, anche a quelli giudiziari, se sarà necessario.
Comunque ai giornalisti di Radio Capodistria come ebbi modo di farlo anche per i vostri colleghi di Tv Capodistria, tutta la massima solidarietà, il massimo sostegno dell'Unione italiana, il massimo impegno mio personale, per fare in modo che questo pericolo si scongiuri completamente e fare in modo che si ripristini però ai programmi italiani di Radio e Tv Capodistria una situazione di normalità e di tranquillità di lavoro, di stabilizzazione, di cui si sta parlando tanto in questi mesi ma che invece non si vede all'orizzonte. Dobbiamo fare in modo che questa diventi reale!
Davide Fifaco