“Le nuove misure decise dal governo creeranno notevoli difficoltà alle popolazioni che vivono a ridosso dei vari confini di Stato”.
Parte da questa considerazione l’azione del Presidente dell’Unione italiana Maurizio Tremul, che si è rivolto direttamente al premier Janez Janša, dopo la decisione del governo di rafforzare i controlli ai valichi di confine e di prevedere l’obbligo della presentazione del test di negatività al COVID 19 per poter entrare in Slovenia, anche per categorie come i lavoratori transfrontalieri e gli studenti.
In una nota diffusa dall’UI si sottolinea come “con le nuove misure annunciate dal Ministro degli Interni Aleš Hojs, il libero attraversamento dei confini di Stato sarà possibile solamente a fronte della presentazione del test di negatività al COVID 19, alle persone che certificheranno di aver effettuato la vaccinazione o di essere guariti dal COVID 19. Infine i pendolari, i lavoratori transfrontalieri, gli alunni e gli studenti con un’età superiore ai 13 anni dovranno esibire un test di negatività non più vecchio di sette giorni. Tale obbligo non varrà per le persone di età inferiore ai 13 anni, ma riguarderà comunque coloro che accompagneranno i minori”.
Pur comprendendo le motivazioni che hanno indotto il governo sloveno ad assumere, nei prossimi giorni, misure più stringenti, l’Unione Italiana ribadisce le difficoltà a cui andranno incontro le popolazioni che vivono lungo i confini con Italia e Croazia, chiedendo una modifica della normativa.
“Noi siamo perfettamente consapevoli - dice Tremul - della situazione che esiste in Slovenia, ma anche in Europa rispetto alle emergenza epidemiologica, d'altra parte però c’è una vita che collega quotidianamente il territorio dell'Istria slovena, dell'Istria croata e del Friuli Venezia Giulia, con dei legami direi molto più stretti a quelli che ci sono ad esempio tra il confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, e questa realtà deve essere compresa”. “Tantissimi connazionali, persone che mandano i ragazzi nelle nostre scuole, o che devono passare il confine quotidianamente, – aggiunge - mi hanno fatto presente il problema, e quindi ci sembrava opportuno fare una sollecitazione, molto educata, molto cortese, ma anche molto chiara, affinché si trovino per le popolazioni che vivono a ridosso di questo confine, quelle soluzioni che consentano di poter circolare liberamente, senza dover essere sottoposti al tampone: spero e auspico che questo appello possa essere accolto da parte del governo sloveno”.
L’UI ha quindi chiesto a Lubiana d’introdurre, già nel prossimo decreto, delle eccezioni per agli attraversamenti dei confini da e per la Slovenia dalle regioni transfrontaliere con la Croazia e con l’Italia, per gli alunni e gli studenti che frequentano le scuole e le Università in Slovenia, i lavoratori transfrontalieri e i pendolari, per chi deve passare confine per urgenti necessità professionali o di lavoro, familiari, e per i rappresentanti delle istituzioni della Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia che nello svolgimento dei loro compiti attraversano spesso la frontiera.
Alessandro Martegani