"Ci troviamo paradossalmente in una situazione in cui dobbiamo discutere di quanto è stato realizzato ma anche di un piano che deve ancora venire approvato e su cui pendono alcune incognite", ha commentato il caporedattore responsabile di Radio Capodistria Aljoša Curavić.
poco dopo la riunione del Comitato dei programmi della CNI. "Incognite che saranno ancora più gravose il prossimo anno visto che stiamo affrontando il tema di una possibile nuova legge sulla radio e televisione pubblica, che dovrebbe ulteriormente tagliare le entrate finanziarie per questo ente, ripercuotendosi negativamente anche sui nostri programmi" ha aggiunto.
"Oltre a questo il nostro programma, come tutti quelli della radio e TV slovena, ha dovuto affrontare la grave situazione COVID che ci ha costretti a lavorare da casa e che ha influito sui minutaggi che peserà sicuramente sul piano finanziario definitivo di quest'anno", ha ricordato sottolineando che "a tutto ciò bisogna aggiungere l'incertezza riguardo i fondi per i collaboratori esterni e la situazione difficile per quanto riguarda il turnover dei quadri".
"Grazie alla politica della CNI, però, in questi ultimi mesi siamo riusciti a realizzare l'assunzione di un nostro collaboratore storico, che è stata incerta fino all'ultimo", ha detto con una certa soddisfazione Curavić. Un risultato ottenuto secondo lui grazie al lavoro di squadra fatto con altri attori della CNI: "Devo dire che forse ci è riuscita per la prima volta di mettere in piedi una sinergia con la politica della Comunità nazionale per affrontare uno dei problemi che ci affliggono maggiormente, ossia il ricambio di quadri e la possibilità di assumere anche autonomamente rispetto all'ente e sostituire gli impiegati che vanno in pensione senza dover affrontare ogni anno un ammanco di personale che pesa negativamente sul nostro programma".
La sinergia sarà assolutamente necessaria secondo Curavić anche per quanto riguarda la battaglia per la difesa dei nostri programmi in previsione della nuova legge sul servizio pubblico radio televisivo sloveno: "Nel dibattito bisognerà che venga inclusa la CNI, in primis la CAN costiera ma anche il deputato al seggio specifico Felice Žiža, perchè sappiamo che i rischi che potrebbero correre tutti i programmi della RTV slovenia qualora venisse approvata una legge che penalizzi l'aspetto finanziario dell'ente del quale facciamo parte, che potrebbe avere ricadute negative anche sui nostri programmi".
Barbara Costamagna