“Unione Italiana e Comunità nazionale italiana tutta, forte e compatta nel superamento delle incognite dovute alla crisi epidemiologica, ma anche alle incertezze che ci accompagnano ormai da decenni”. Questo il messaggio lanciato dai vertici UI con il presidente dell’Assembea, Paolo De Marin, indirizzato a ringraziare e stimolare i connazionali, dirigenti CI, attivisti, operatori scolastici e dipendenti delle istituzioni minoritarie a continuare l’ottimo lavoro svolto in regime di pandemia, dove nonostante le restrizioni e anche se virtualmente, si sono mantenuti i contatti e quell’unità e unitarietà che sono l’essenza stessa della nostra minoranza. “L’Unione italiana è stata e continua ad essere importante per la compattezza della nostra gente, un ruolo che è ora più importante che mai perché sinonimo di aggregazione e forza di un gruppo di simili; l’UI non è un soggetto astratto voluto o controllato da altri, ma è l’espressione della nostra capacità, quella di appartenenti alla CNI di esprimere identità e presenza e richiamare alla tutela dei nostri diritti che individualmente, singolarmente non potremmo salvaguardare”, ha affermato tra le altre cose Demarin.
Incentrato sulle questioni finanziarie l’intervento del presidente della Giunta esecutiva, Marin Corva: “Nonostante il lockdown primaverile e il generale rallentamento, siamo riusciti a realizzare gran parte delle attività programmate ed ora sono in fase di ultimazione i piani per il 2021”, ha detto Corva ricordando che tra le priorità assolute c’è la semplificazione dell’iter di erogazione dei contributi dall’Italia e su questo si sta discutendo sia con il MAE (se ne è parlato anche domenica scorsa con il ministro degli Esteri italiano, Di Maio) sia con l’Università popolare di Trieste. “Queste procedure creano ritardi e disagi e noi siamo consapevoli che le nostre istituzioni hanno bisogno di un supporto istantaneo e non di quello che arriva - in certi casi - addirittura un anno dopo”, ha aggiunto Corva che si è soffermato pure sui 700.000 euro che l’Unione Italiana, su decisione della Farnesina, ha dovuto restituire all’erario italiano. “Si tratta di mezzi che abbiamo accumulato grazie alla nostra buona gestione”, ha detto Corva riferendosi al Fondo di riserva e al Fondo residui nei quali per anni era stata accumulata la somma che sarebbe andata riprogrammata e spesa per altri interventi destinati alla minoranza quali il restauro della Comunità di Salvore e la costruzione dell’asilo italiano di Fiume.
Anche il vice presidente dell’esecutivo, Marko Gregorič, si è soffermato sull’argomento sottolineando che “si tratta di una decisione che l’Unione Italiana accetta ma che non condivide”. Egli ha ribadito ancora che “non si tratta di fondi persi per incompetenza di gestione, ma che anzi sono stati accumulati nel corso degli anni proprio grazie ad un amministrazione responsabile e oculata dei contributi italiani”. Gregorič ha inoltre rispedito al mittente le critiche di incapacità progettuale rivolte all’UI elencando tutta una serie di iniziative e progetti in cantiere tra le quali ci sono il primo museo multimediale della CNI in fase di realizzazione a Capodistria e l’incubatore per l’imprenditorialità giovanile. “Vogliamo dire che l’Unione Italiana c’è e ci sarà anche in futuro e che Giunta esecutiva e Assemblea remano nella stessa direzione per il bene di tutti i connazionali di Slovenia e Croazia”, è stato detto a Dignano.
Di Lionella Pausin Acquavita
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