Modifiche che come spiegato dal presidente della Giunta, Marin Corva non vanno ad intaccare la sostanza delle attività ma a molti consiglieri non è piaciuto l’ordine di portare dal 15 al 25 per cento le spese di gestione dell’Università Trieste. Un aumento che andrà a coprire parte del disavanzo registrato dall’Ente morale triestino ma che in Assemblea è stato definito il teatrino dell’assurdità e dell’ipocrisia ed ha riportato in superficie ancora una volta la questione della soggettività e dell’autonomia dell’Unione italiana.
Secondo Valmer Cusma la questione è stata mascherata bene perché ha detto “è assolutamente vietato in base alla legge italiana usare fondi pubblici per coprire il disavanzo di enti, aziende e associazioni. Quindi ci hanno impacchettato questa voce come aumento delle spese di gestione e sulle quali l’UI non ha mai avuto visione. Sappiamo che il deficit dell’UPT per il 2017 supera i 300 mila euro, il bilancio 2018 non è stato neanche presentato. Dopo tanti mesi di commissariamento non abbiamo visto nulla di nuovo e oltre che alle dovute indagini e verifiche sarebbe opportuno avere almeno una relazione scritta sulle ragioni del deficit registrato dall’ ente morale triestino”.
“Credo che la modalità che in passato ha funzionato bene non funzioni più e perciò bisogna cambiare i rapporti con l’UPT, capire che cosa succede nel Comitato di Coordinamento e per far questo dobbiamo mobilitare la nostra base. Avviare una raccolta di firme tra i connazionali e chiedere alla Nazione Madre, alle forze di governo, al presidente della Repubblica di scegliere- per noi e assieme noi -un modello di finanziamento che rispetti la soggettività l’ autonomia dell’ UI e soprattutto che con efficacia e trasparenza velocizzi tutti i passaggi” ha detto il consigliere di Torre Gaetano Benčić e ha aggiunto “ siamo disperati perché’ rimaniamo in una specie di palude, in uno status quo che ci logora. Dobbiamo prendere una posizione politica forte costi quel che costi. Noi non siamo questuanti, non siamo un Gruppo Nazionale che chiede l’elemosina bensì siamo parte della storia d’ Italia e chiediamo di essere ascoltati”.
“O troviamo un partner sicuro o la collaborazione con l’UPT dovrà prendere altre strade” ha ricordato tra le altre cose il presidente dell’Assemblea, Paolo Demarin mentre per il fiumano Moreno Vrancich “E’ inaudito che l’UPT a causa di una sua incapacità di gestione dei mezzi finanziari adesso vada premiata con un aumento del 10 per cento dei mezzi gestione anche perché si tratta di fondi che dovrebbero essere a favore della conservazione della lingua e della cultura italiana nei territori di Croazia e Slovenia”.
Consiglieri critici pure nei confronti dei mezzi da destinare alla Comunità italiana del Montenegro e che non dovrebbero entrare nel bilancio UI mentre i rappresentanti fiumani hanno lamentato la cancellazione dei 500 mila euro previsti per la costruzione dell’asilo italiano di Fiume e dovuta alla mancata documentazione poiché le nuove disposizioni italiane prevedono la contrattualizzazione degli interventi entro ottobre. “Non è la prima volta che succede” ci ha dichiarato in proposito Moreno Vrancich e ha aggiunto “se mi fosse stata detta questa cosa a dicembre mi sarebbe andata bene avrei detto non abbiamo la documentazione, non riusciamo farla per quest’ anno ridestiniamo i mezzi ad altre iniziative. Però quando la vede come un’imposizione del Comitato di coordinamento o di qualche soggetto politico, qualche burocrate allora non va beve perché mi chiedo dove sia la nostra soggettività”.
Al termine della discussione l’Assemblea ha dato comunque luce verde al piano invitando i vertici UI- che il 9 agosto prossimo firmeranno a Roma la Convenzione- di farsi interprete presso il finanziatore del malcontento e dell’insicurezza che investono il mondo minoritario e dovute alle sempre più complicate procedure e alle lungaggini burocratiche.
Il presidente dell’Unione italiana, Maurizio Tremul in questo contesto ha affermato “Abbiamo fatto un grande lavoro affinché sia rifinanziata la Legge 73/01 e che ci siano maggiori risorse per la CNI, quest’ anno abbiamo a disposizione un milione e mezzo di euro in più. Il fatto che poi una parte di questi fondi venga utilizzato per coprire il disavanzo che l’UPT ha creato senza sapere per quale motivo e per quale attività mi sembra che sia tutto meno che etico”.
“È troppo tardi firmare la Convenzione ad agosto. Ci sono tante cause che hanno portato a questi ritardi ma credo che l’ultima causa può essere indirizzata all’ UI che avviato tutte le procedure per tempo. Si possono eventualmente anticipare ma noi abbiamo fatto tutto quello che doveva essere fatto. C’ è poi l’altro aspetto che è ancora più complicato: il fatto che entro i primi di ottobre devono arrivare a Roma tutti i contratti e gli atti previsti nella Convenzione, per 4 milioni di euro. È questa una novità che noi abbiamo saputo l’8 di luglio. Quindi in qualche modo ci troviamo difronte a sempre nuove difficoltà, anche la Convenzione- mi dicono- quest’ anno sarà diversa. Dunque, abbiamo davanti a noi una strada sempre più complessa dal punto di vista della burocrazia, dell’amministrazione, delle procedure e quindi va fatta una riflessione seria e complessiva su strade e strategie da intraprendere per far sì che questi fondi arrivino e arrivino quanto prima e che siano spesi ancora meglio di come sono già stati spesi bene” ha concluso il presidente dell’Unione italiana.
Da segnalare ancora che l’Assemblea ha accolto i bilanci consuntivi di tutta una serie di enti ed istituzioni, il nuovo Regolamento di procedura interna nonché quello del Centro studi musica classica.
Lionella Pausin Acquavita