Agli esponenti delle Comunità degli Italiani di Pirano, Cherso e Lussinpiccolo il compito di rappresentare - in questa occasione- la cosiddetta comunità dei rimasti. Manuela Rojec che presiede il sodalizio piranese ed è anche vice sindaca della città di Tartini ha parlato delle attività e del quotidiano impegno profuso nel mantenimento dell’identità italiana nel territorio. “Un obbligo morale nei confronti dei nostri nonni e genitori rimasti in queste terre, ma anche nei confronti di chi se n’è andato”, ha detto la Rojec; aggiungendo che “la salvaguardia del nostro patrimonio è una missione che portiamo avanti di giorno in giorno poiché siamo consapevoli che se ci fermiamo siamo perduti”. Daniele Surdić e Anna Maria Saganić, presidenti rispettivamente delle Comunità degli Italiani di Cherso e Lussinpiccolo, hanno illustrato la realtà della vita della componente italiana presente nelle due isole quarnerine, una realtà diversa e forse più difficile di quella dei connazionali dell’Istria sia slovena sia croata ma rivolta sempre allo stesso obiettivo: salvaguardare lingua, cultura e tradizioni. “Pur vivendo fuori dai confini, siete la parte migliore dell’Italia”, ha affermato Renato Boraso, assessore del Comune di Venezia secondo il quale il sostegno di Roma alla sua unica minoranza autoctona all’estero andrebbe incrementato in tutti i sensi. “Perseguire sulla strada della collaborazione tra andati e rimasti e sulla riconciliazione generale che deve includere pure i popoli di maggioranza” il messaggio percepito nell’intervento del presidente della Federesuli di Venezia Alessandro Cuk, mentre il segretario Stefano Antonini non ha mancato di ricordare che in questo percorso - impensabile fino a qualche anno fa- vanno incluse le scuole, enti culturali e altre istituzioni indirizzate alla promozione del dialogo.
Lionella Pausin Acquavita