“Un volume sul nostro passato indirizzato alle giovani generazioni” così la presidente della CI di Visinada Neda Sainčić Pilato, nell’introdurre la serata di presentazione del lavoro scritto a più mani e che arriva esattamente novantanove anni dopo l’ultimo libro dedicato al territorio e scritto dal parroco Michele de Facchinetti. “ Un progetto che avevo nel cassetto dal 2013 e che finalmente siamo riusciti a realizzare anche grazie al contributo della Regione Veneto, a quello dell’Unione italiana e naturalmente della Regione istriana e della nostra municipalità” ha ricordato ancora la Sainčić Pilato.
Sono 9 gli autori della monografia che racconta segmenti dello sviluppo storico della località, ne illustra il patrimonio artistico - culturale, parla dei personaggi illustri per arrivare ai giorni nostri ovvero da quando nel 1992 Visinada ridivenne Comune autonomo nel quale fu fondata anche una nuova Comunità degli Italiani.
Si parte cosi con la storia e con il coinvolgente studio di Gaetano Bencich dedicato al feudo di Visinada dei Grimani di San Luca, quindi con Denis Visintin che parla delle vicende politiche economiche e religiose del feudo per arrivare al contributo di David Di Paoli Paulovich – che ieri sera ha fatto sentire pure un assaggio musicale del suo contributo dedicato all’eredità veneta - aquileiese nelle tradizioni liturgiche della Parrocchia di San Girolamo.
C’e’ poi la parte curata da Elena Poropat Pustijanac che parla dei personaggi illustri di Visinada: la ballerina Carlotta Grisi, ma anche Antonio e Michele Fachinetti, il medico e politico Agostino Ritossa e fino all’altro politico e giornalista Giuseppe Tuntar.
Al professor Marijan Bradanović e allo storico dell’arte, il visinadese Marino Baldini il compito di illustrare il patrimonio culturale con il primo che si sofferma su alcuni frammenti importanti della storia urbanistica e architettonica ed il secondo che si concentra sugli affreschi della Chiesa di San Barnaba e sulle sculture di Visinada. “ C’e’ una splendida Madonna col bambino, che si può collegare agli affreschi e dunque del tardo Trecento, ma anche alcune sculture lignee collegabili alla Bottega di Castua” ha raccontato ieri sera Baldini soffermandosi pure su altre importanti scoperte e identificazioni che collegano alcune opere locali, al Battistero di Grado a Botteghe venete e a quelle di Anversa. Interessante lo studio- in questa parte del volume- della professoressa Nina Kudiš e dedicato alle pale dell’altare seicentesche e settecentesche.
C’e’ poi nel capitolo dedicato all’oggi un riferimento alla Comunità degli Italiana che è diventata, da una ventina di anni in qua, il fulcro dell’attività socio-culturale del borgo, ed è curato da Erika Barnaba mentre la parola finale spetta al giornalista e pubblicista Mirjan Rimanić che parla dello rinascita di Visinada da quando e’ diventata comune autonomo.
Lionella Pausin Acquavita