È stato il deputato italiano Felice Žiža ad argomentare le modifiche alla normativa e soprattutto le difficoltà che l’ attuale sistema Borda -adottato per l’ elezioni dei parlamentari delle due minoranze- provoca nell’ espletamento del diritto di voto attivo e passivo degli gli elettori delle comunità italiana ed ungherese. “Un sistema complesso, complicato sia su carta sia nella prassi; l’assegnazione delle preferenze spesso trae in inganno” ha affermato Žiža, sottolineando che i 30 anni di esperienza nelle elezioni per i rappresentanti minoritari a livello comunale e per i consigli delle CAN hanno dimostrato la validità del sistema maggioritario a turno unico. Soffermandosi sulle altre novità egli ha definito sostenibile la modifica relativa al sostegno alla candidatura e che prevede le firme dell'1,5 per cento degli aventi diritto al voto specifico, contro le 30 firme necessarie finora ed ha salutato l’ apertura al voto alle persone impossibilitate a recarsi alle urne, peraltro suggerita dal tutore civico.
“Modifiche che il governo sostiene e approva” ha affermato il ministro dell’amministrazione pubblica Boštjan Koritnik e salutate dal responsabile della Commissione elettorale nazionale Dušan Vučko che ritiene necessari però pure alcuni cambiamenti tecnici relativi alle circoscrizioni elettorali e alla nomina delle commissioni locali. Positivo pure il parere del direttore dell’Ufficio nazionalità Stane Baluh che ha ricordato “come il complicato sistema Borda abbia portato- tempo fa- a denuncie e malumori”.
Tra gli interventi da segnalare ancora quello del presidente della Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana Alberto Scheriani che ricordando alcune passate difficoltà ha definito il maggioritario a turno unico un sistema che rispecchia le esigenze e garantisce democraticità e legittimità di voto nonché quello del presidente dell’ Unione Italiana, Maurizio Tremul che invece ha difeso le proposte -emerse in alcuni dibattiti a livello locale- che abbracciano il maggioritario a doppio turno. Una posizione quest’ultima,che in seno di commissione è stata sostenuta solo dalla Levica/Sinistra, mentre tutti gli esponenti delle altre forze politiche hanno fatto propria la proposta dei deputati italiano ed ungherese con qualche appunto relativo alla necessità di indicazioni operative sul rispetto delle quote rosa.
Lionella Pausin Acquavita