Foto: Radio Capodistria
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Un anno, il 2020, che sicuramente nessuno dimenticherà. Risulta faticoso, ma è possibile farne un bilancio?

"Sì, è stato un anno difficile, caratterizzato dalla pandemia che tutti abbiamo dovuto affrontare. Parlando, invece, della crisi politica debbo dire che è stata una cosa mai successa nell'arco del trentennio d’indipendenza slovena. In un anno abbiamo avuto la dimissione di un governo, la formazione di uno nuovo e all’orizzonte si sta intravedendo la possibilità per la formazione di un terzo esecutivo. Ne sapremo di più nei prossimi giorni e nelle prossime settimane".
"Nel 2020 direi che la Comunità italiana possa ritenersi molto soddisfatta perché a livello parlamentare abbiamo raggiunto dei risultati importanti, specie per quanto riguarda l’approvazione della Legge di bilancio, e quindi gli effetti si vedranno negli anni a venire".

"La grande sfortuna e disgrazia dell’umanità che ha contraddistinto l’anno è stata l'epidemia di Covid 19, che rimarrà sicuramente per sempre nella storia e che ha causato grossi problemi, grandi difficoltà economiche e sociali che hanno colpito pure la nostra comunità perché sono stati interrotti i contatti umani e sociali, sospese – a parte una piccola pausa estiva- tutte le manifestazioni, gli avvenimenti artistici e culturali".

La CNI ha saputo comunque reagire bene, adottando nuove modalità per confermare la propria presenza sul territorio.

Sicuramente. Tutti si sono adeguati alle nuove piattaforme digitali, quindi le attività si sono svolte a distanza e non in presenza e chiaramente la cosa – devo dire- si è sviluppata molto bene. La tecnologia moderna ci ha dato comunque la possibilità di interagire. Quello che poi vorrei rilevare è che dal secondo dopo guerra a oggi per quanto riguarda la pandemia sono stati fatti passi da gigante; la medicina ha fatto due grandi scoperte, quella degli antibiotici e quella dei vaccini, e qua vorrei approfittare dell'occasione per lanciare un appello a tutti i nostri connazionali - ma non solo- affinché si sottopongano alla vaccinazione nel momento in cui saranno chiamati a farlo. I vaccini arriveranno a scaglioni e pian piano saranno vaccinati tutti quelli che lo vorranno fare. Io vorrei stimolare tutti a farlo. Anche se sappiamo che il vaccino è stato progettato e prodotto in tempo record - cosa mai successa nella storia dell’umanità- lo reputo sicuro ed efficace. Quindi ai tanti che in questi giorni mi pongono questa domanda rispondo con un “sì alla vaccinazione”.

Un appello che arriva non dal Felice Žiža politico bensì dal medico e chirurgo e che ci fa sperare in un 2021 migliore?

"Questa è la speranza. Gli auguri che mi sento di fare per il 2021 è che sia proprio un anno di successo nella lotta contro la pandemia. Chiaramente voglio augurare a tutti grande salute, grande serenità e pace con il desiderio che ci si possa incontrare quanto prima di persona, in modo da socializzare nelle nostre Comunità, nei nostri ambienti dove sappiamo si svolgono tutte le attività culturali e artistiche e non solo; dunque che si possano rivedere e riabbracciare quelle tante persone che ormai da molto tempo non incontriamo più o sentiamo solamente al telefono".

Covid permettendo questo 2021 come lo vede con riferimento alla crisi politica in Slovenia e ai compiti prioritari della CNI?

"Per la CNI la collaborazione con tutte le forze politiche è obbligatoria. In questo momento si intravedono varie possibilità che vanno dalla fiducia al governo attuale alla formazione di un nuovo esecutivo e fino ad elezioni anticipate. Dinanzi a noi c’è il proseguimento della collaborazione con l’attuale governo, o vedere cosa succederà quando e se sarà formato uno nuovo con il quale chiaramente vedremo di collaborare e poi stipulare degli accordi che facciano gli interessi in primis della CNI. C’è poi anche la terza possibilità – in tanti sperano che non succeda - che è quella delle elezioni anticipate. Questa porterebbe ad un’altra pausa di ulteriori quattro o cinque mesi e quindi nuove difficoltà operative e nuovi problemi nell'affrontare innanzitutto nella lotta all'epidemia, che invece dovrebbe unire tutte le forze politiche in modo da concentrare sinergicamente tutte le loro competenze per sconfiggere il virus e dare speranza alla popolazione, a tutti i cittadini della repubblica di Slovenia perché solo un parlamento stabile e un governo stabile che concentra attorno a sé tutte le forze nella lotta al Covid-19 dà la possibilità che questo virus venga sconfitto o almeno controllato il più possibile in modo da bloccare le infezioni e ridurre il numero di decessi".

Lei è contrario dunque a elezioni anticipate. Delle altre due alternative invece quale predilige?

"Noi abbiamo la caratteristica di non propendere né per le forze politiche di centrosinistra né per quelle di centrodestra. Noi propendiamo per la collaborazione con il governo. Come ho ripetuto tante volte e non soltanto io, la CNI va a formare una forza politica a sé stante che rappresenta tutti i nostri connazionali, connazionali che a loro volta possono far parte di altre forze politiche, ma nel momento di tutela dei nostri interessi particolari diventiamo una forza unica che tende a collaborare con tutti nel bene e per il bene di tutta la Comunità".

In questi giorni si sono ricordati i 30 anni del plebiscito che ha portato all’indipendenza della Slovenia. Come valuta questi trent’anni?

"Direi che la Slovenia ha fatto grandi passi in avanti anche perché è stata coinvolta e inserita nella grande famiglia dell'Unione Europea. Lo stato, il sistema democratico sloveno, si è sviluppato molto in questi anni e lo si vede anche dalla libertà e animosità dei dibattiti politici alla Camera di stato, e quindi direi che il coinvolgimento europeo è stato un bene preziosissimo. Quello che vogliamo e speriamo è che le cose continuino in questa direzione soprattutto con la nostra Madre patria, con l’Italia, ma anche con la Croazia, in particolare quindi con l’Istria, dove vive la maggioranza dei nostri connazionali. Abbiamo visto che negli anni passati i rapporti tra Lubiana e Zagabria erano difficoltosi, ma credo che sopratutto quest' anno siano migliorati un po’; bisognerà lavorare ancora moltissimo per elevarli ulteriormente, per il bene di tutti i cittadini e anche per quello della CNI, per le nostre istituzioni comuni e il nostro futuro".

La CNI si propone da collante nel miglioramento di queste relazioni interstatali?

"Assolutamente sì, e prova ne è pure l’invito che ho avuto dal presidente del Parlamento, Igor Zorčić a partecipare alla visita a Roma l’ottobre scorso e agli incontri con i parlamentari italiani. Chiaramente le cose vanno sviluppate ulteriormente ed è necessaria una partecipazione congiunta di tutte le nostre istituzioni che sono innanzitutto la CAN Costiera, ma anche l’Unione Italiana che rappresenta le nostre Comunità. Una partecipazione congiunta nei confronti di uno stato e dell’altro ci rende più forti, più incisivi e ci trasforma in quel collante che diceva lei".

Lei insiste sulla necessità della creazione in Italia di un organismo particolare che si occupi della CNI

"Lo stiamo chiedendo da tempo sia io sia la CAN Costiera. Vogliamo diventare parte integrante di un sistema che veda la partecipazione unitaria - specie nei rapporti con l’Italia - dei rappresentanti CNI e quindi dei due deputati ai Parlamenti di Lubiana e Zagabria, della CAN Costiera che rappresenta la comunità in Slovenia e dell’Unione Italiana che rappresentala CNI in Croazia e a livello di associazione pure le Comunità degli italiani del Litorale. Quindi vogliamo avere un organismo unitario dove si possa partecipare tutti assieme ed essere così più efficaci e attivi e realizzare tutti quei progetti futuri che potranno migliorare ulteriormente la nostra condizione di appartenenti alla Comunità nazionale italiana di Slovenia e Croazia. Si tratterebbe di creare un organo permanente presso il Parlamento italiano o presso il MAE in modo da poter avere un contatto continuo e diretto; un organismo da convocare ogniqualvolta ci sia la necessità, dove dialogare e confrontarci per risolvere gli eventuali problemi".

Sarà questo un impegno per il 2021?

"Certamente. Un 2021 che auspico sia migliore dell’anno che ci stiamo lasciando alle spalle. Perciò rinnovo gli auguri e che sia un anno di serenità , salute e speranza".

Lionella Pausin Acquavita