Hanno prevalso gli argomenti a favore del maggioritario a turno unico per l'elezione del deputato della Comunità nazionale. Anche il rappresentante della Can di Isola, Marko Gregorič, ha votato per questa opzione dopo che nei giorni scorsi l'organismo che presiede si era espresso per il maggioritario a doppio turno. "Siamo una comunità piccola. Più della metà delle volte in cui siamo andati a votare c'era un candidato unico", ha detto il presidente della Can costiera Alberto Scheriani.
Favorevole da subito anche il deputato in carica Felice Žiža che ha lamentato le "interferenze" di un partito che non ha voluto citare, ma sappiamo si tratta di Levica, che ha proposto la modifica del sistema elettorale per quanto riguarda i seggi specifici senza consultare le minoranze.
"Sì, alcuni problemi di comunicazione, minimi direi, che sono cominciati già durante la riunione formale col presidente della Repubblica e con i Ministro della pubblica amministrazione - precisa Žiža - Oltre alla nostra proposta è uscita anche la proposta di un partito che proponeva l'introduzione del maggioritario a doppio turno per le elezioni dei deputati ai seggi specifici italiano e ungherese. Una cosa che nella Repubblica di Slovenia, guardando e conoscendo quelli che sono gli articoli costituzionali e legali, è difficile da attuare oggi. Ma credo che la politica stessa non sia molto propensa ad accettare un maggioritario a doppio turno solo per due deputati; perché il sistema è valido per tutti i 90 deputati. E devo dire che in Europa - al di là della Francia che adotta un sistema maggioritario a doppio turno, però senza aver minoranze rappresentate con seggi specifici in parlamento - tutti gli altri parlamenti europei adottano, per le minoranze il maggioritario a turno unico".
Nel suo intervento Žiža si è lamentato delle modalità di comunicazione con l'Unione italiana.
"Io mi sono lamentato sul fatto di inviare lettere aperte su argomenti che effettivamente sono in duscussione già da otto nove anni, quindi dal 2011, quando l'onorevole Battelli aveva per la prima volta proposto la modifica della Legge elettorale, e poi la seconda volta nel 2013, nel 2014 e adesso nel 2019. Io ne ho parlato lungamente in campagna elettorale, ne ho parlato nei 17 incontri avuti presso le nostre Comunità. Abbiamo dibattuto in alcune occasioni, non dico sempre, anche pubblicamente. E non vedo perché poi non si possa comunicare in maniera da fare un dialogo aperto e tranquillo, ma senza esporre subito e direttamente i propri argomenti, senza che il deputato venga avvisato o in qualche modo anticipato su quelle che saranno le discussioni da avere a livello pubblico. E quindi uno ha una certa difficoltà a rispondere, come hanno scritto i giornali, 'botta e risposta'. Dopo che prendi la botta in effetti devi dare una risposta, ma la risposta è creata in breve tempo e quindi con alcune difficoltà".
Occasione per un chiarimento sarà l'incontro pubblico organizzato per lunedì dalla stessa Unione italiana. Felice Žiža ci sarà.
"Ci sarò volentieri, l'ho confermato anche nella risposta al presidente Tremul che aveva inviato la lettera pubblica. Mi sono reso disponibile a collaborare nel dibattito, ma dopo aver sentito quelle che sono le proposte dell'Unione italiana".
Alberto Cernaz