Con il dibattito pubblico presso la comunità degli italiani di Capodistria il deputato al seggio specifico al Parlamento sloveno Felice Žiža ha concluso il ciclo di incontri con i connazionali presso i sodalizi. Soddisfatto dell'esperienza, annuncia però novità alla ripresa degli incontri in autunno. L'attuazione del bilinguismo e l'uso dell'italiano restano le questioni fondamentali da risolvere e migliorare.
Una quarantina di connazionali, tra cui anche esponenti del mondo politico e culturale della nostra comunità, hanno partecipato all'ultimo incontro dibattito stagionale promosso da Felice Žiža. Sono stati incontri proficui, ha detto il deputato, che sono serviti per far emergere più chiaramente determinate problematiche che riguardano la CNI nel suo quotidiano, dalle scuole, alla base economica, ai programmi italiani di Radio e Tv Capodistria, anche se restano due gli argomenti centrali di cui si è discusso in tutti gli incontri nelle comunità, attorno ai quali c'è anche un maggiore interesse mediatico - l'attuazione dei diritti sul bilinguismo e l'uso pubblico della lingua italiana.
Per Žiža anche in questo caso è di fondamentale importanza fare rete, collaborare per essere più forti e più incisivi a livello locale e nazionale, come è altrettanto importante la partecipazione, anche numerica, dei connazionali a questo tipo di eventi. Se sulla carta le cose sono pressochè perfette, lo dicono anche le relazioni del Governo sulle violazioni del decreto sul bilinguismo che parlano di zero segnalazioni, Žiža ha rilevato che in realtà le cose sono all'opposto. Le cose funzionano meglio per esempio negli uffici comunali, un po' meno nelle unità amministrative, nei centri per l'assistenza sociale, ha detto, crolla il palco. Per aiutare i connazionali a segnalare queste violazioni sono state istituiti presso le CAN comunali i tutori civici, figure che dovrebbero mediare tra connazionali e le varie istituzioni della CNI e comunali.
Il tutore per la Can di Capodistria Mario Steffè, che è anche vicesindaco e presidente della locale CI, ha chiesto che il ruolo e le competenze del cosiddetto responsabile per il bilinguismo vengano formalizzati, per capire meglio, ha detto Steffe anche i meccanismi e le responsabilità del tutore civico. Formalizzare si, migliorare pure, ha detto Žiža ma senza porre troppi paletti, altrimenti si richia di fare un passo indietro. E per il futuro il deputato sta già pensando di modificare la formula degli incontri nelle comunità.
"Credo che a livello delle varie comunità bisognerà coinvolgere anche i dirigenti locali. Non vorrei essere l'unico interprete, l'unico che dà informazioni ai connazionali, ma vorrei essere accompagnato e aiutato, in questi incontri, da quelli che sono i dirigenti politici locali. Credo che in questo modo anche il dibattito pubblico sarà ancora più aperto, più entusiasmante e più stimolante per i nostri connazionali, come è successo questa sera a Capodistria", ha concluso il deputato ai nostri microfoni. (ld)