Sala piena e molto reattiva per il primo incontro nella sua Isola del deputato Felice Žiža, che pure in questo nuovo anno sembra continuare a puntare sulla promozione dell'uso dell'italiano sul territorio.
Un vero e proprio cruccio quello del bilinguismo per Žiža, convinto che per vincere su questo fronte è necessario continuare a lavorare nella società civile, al di là delle attività fondamentali che sono portate avanti dagli attori istituzionali.
“Qualsiasi sarà il risultato sarà sempre migliore della situazione attuale” ha dichiarato, ammettendo che il sistema dei tutori ha iniziato a funzionare anche se ancora un po’ a rilento. “Le istituzioni devono lavorare”, ha affermato, stimolate, però, dalla base della minoranza che deve denunciare le violazioni.
Si è poi passato all’argomento scuola. Per Žiža le istituzioni scolastiche della minoranza “devono essere un passo sempre più avanti delle altre” e fornire un’ottima padronanza della lingua e della cultura italiana.
Dovrebbero formare almeno degli italofoni, ha concluso, sottolineando l’importanza di creare una classe insegnante qualificata. Žiža non ha nascosto un altro fondamentale problema del mondo scolastico: nelle scuole si usa purtroppo sia in sala insegnanti sia nei corridoi lo sloveno.
Bisognerebbe, quindi, far capire a chi è parte del gruppo nazionale e lavora nelle istituzioni scolastiche che “ha il dovere morale di parlare e far parlare italiano tra le mura scolastiche”.
“Siamo in una regione multietnica”, ha affermato Žiža, “ma nelle nostre scuole la lingua italiana dovrebbe essere l’unico idioma di comunicazione”.
Molti gli interventi del pubblico, che si è dimostrato più scettico del deputato sulla possibilità di riportare l’italiano sul territorio. “Iniziamo a farci sentire nel settore pubblico”, ha detto Žiža “per poi ampliare il discorso ad altri ambiti”.
Barbara Costamagna