Bisogna agire e stimolare gli enti pubblici a rispettare il bilinguismo. Questo il messaggio lanciato dal deputato al seggio specifico, Felice Žiža durante il suo incontro con i connazionali per la prima volta nella sede periferica di Santa Lucia della Scuola elementare Vincenzo e Diego de Castro. A livello nazionale per quel che riguarda il Ministero della pubblica amministrazione è stata proposta la modifica della legge per l’assunzione del personale in ambito pubblico, ha spiegato Žiža, soprattutto per il punto che riguarda la conoscenza della lingua italiana. Non sarà cosi sufficiente solamente la documentazione ma verranno effettuate le verifiche scritte e verbali della conoscenza della lingua italiana. Žiža ha poi presentato un nuovo strumento di tutela del bilinguismo a livello locale

Felice Žiža: I nostri connazionali potranno rivolgersi presso le Can comunali a una persona individuata per raccogliere le segnalazioni e le denunce per il mancato rispetto e l’attuazione del bilinguismo. Ogni Can invierà ai propri connazionali i dati della persona con il numero di telefono e indirizzo di posta elettronica. Una volta segnalata la mancata attuazione questa persona dovrà in collaborazione con il Presidente della Can agire di conseguenza, quindi portare la cosa a conoscenza dell’ispettorato comunale oppure se la violazione è a livello superiore, per esempio amministrativo, la denuncia passerà alla Can costiera, la quale verrà comunque informata di tutte le violazioni anche a livello locale. È molto importante l’individuazione delle quattro persone che noi abbiamo denominato Tutori civici per il bilinguismo.

Ma ci spieghi come intende agire a livello nazionale per far rispettare il bilinguismo

Felice Žiža: A livello nazionale per quel che riguarda il Ministero della pubblica amministrazione abbiamo proposto la modifica della legge per l’assunzione del personale in ambito pubblico sulla conoscenza dell’italiano. Non sarà cosi sufficiente mostrare solo la documentazione, quindi il conseguimento dei titoli di scuola elementare e media dove una persona ha frequentato i corsi nell’ambito della nostra regione dove si insegna la lingua italiana nelle scuole slovene, ma si faranno anche le verifiche sia verbali che scritte dell’italiano. Per i dipendenti che lavorano invece da più anni dove questo procedimento non si può fare verrà invece inserito l’aggiornamento periodico a cinque anni per vedere e verificare se effettivamente conoscono l’italiano ad un certo livello. Secondo le normative europee per l’aggiunta del bilinguismo nell’ambito pubblico ammonta al tre per cento dello stipendio il che richieda la conoscenza B2, mentre per l’aggiunta al sei per cento viene richiesta la conoscenza C1. Quindi un livello medio B2 e alto C1.

Cosa ci può dire invece sulla situazione dei nostri programmi RTV.

Felice Žiža: Per quanto riguarda l’RTV al Consiglio hanno accolto la proposta di modifica dello statuto dove ci tutela ulteriormente come Comunità nazionale italiana e ungherese. Lo statuto è attualmente in fase di dibattimento pubblico, stiamo parlando di modificare anche la legge dell’RTV negli articoli che ci riguardano per dare più autonomia e migliorare ulteriormente i diritti stessi. In questi giorni stiamo inoltre parlando con la coalizione ed il governo affinché’ i giornalisti che dovrebbero andare in pensione, precisamente tre, dovranno essere sostituiti con l’assunzione dello stesso numero di persone entro quest’anno. Male che vada ci stiamo mettendo d’accordo che i bandi pubblici per questi cinque posti, tre giornalisti e due tecnici, verranno pubblicati nel mese di gennaio 2020 in modo da non perdere nessun giornalista e nessun tecnico nell’ambito dell’Rtv Capodistria.

Cosa ne pensa sulla possibilità di cambiare la denominazione della festività nazionale nella quale si parla di cambiare la parola ricongiungimento con annessione.

Felice Žiža: Penso che si tratti di una festività che la Repubblica di Slovenia ha tutto il diritto di festeggiarla, proclamarla e nominarla. Sicuramente non saremo noi, non abbiamo né gli strumenti né le possibilità, di proporre la denominazione esatta o più corretta. La storia ci è nota. I testi che ne parlano sono molteplici. Insomma, è facile capire come è andata la storia in questo territorio dalla fine della Prima guerra mondiale e fino ai giorni nostri. Sappiamo quale dovrebbe essere la denominazione esatta della festività che coinvolge la nostra regione. Io dico che se la possono vedere tra di loro perché comunque è una questione che riguarda essenzialmente i cittadini di madrelingua slovena. Indipendentemente dal nome che verrà scelto per noi non andrà mai bene e avremo sempre e comunque da protestare e saremo insoddisfatti perché purtroppo è una data che ci ricorda quella che è stata poi la sconfitta dell’Italia nella seconda guerra mondiale con tutte le conseguenze e i trattati che ne sono seguiti cominciando dal trattato di Pace di Parigi e quello di Londra e tutti i memorandum che ne sono seguiti.

Dionizij Botter

Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria