Ha lasciato passare qualche giorno il deputato Felice Žiža prima di commentare i manifesti intimidatori apparsi alla Vigilia di Natale ad Isola. Racconta che sono molti gli attestati di solidarietà ricevuti in privato -anche da parte di esponenti di primo piano della minoranza. L’unica presa di posizione pubblica resta comunque quella del presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul.
Žiža precisa che in queste settimane nessuno tra le forze politiche ha tentato di contattarlo per parlare con lui della mozione di sfiducia contro il governo Janša, che dovrebbe essere presentata in settimana in parlamento. A cercarlo non sono stati nemmeno i giornalisti per chiedergli qual è la sua opinione. Lui non si sente intimidito dai manifesti, ma d’altra parte non gli hanno fatto piacere: “Sono una manifestazione di un certo malessere presente tra la cittadinanza e forse anche tra i connazionali. Sicuramene non vanno sottovalutati”.
In Slovenia il clima politico è in ebollizione. La prossima settimana verrà depositata in parlamento la mozione di sfiducia costruttiva. Il centrosinistra è in cerca dei 46 voti necessari per consegnare il paese nelle mani di Karl Erjavec. Al momento la maggioranza non ci sarebbe, ma tutto potrebbe essere deciso sul filo di lana. I toni del confronto intanto sono durissimi, da una parte c’è chi vede la Slovenia oramai sulla strada dell’Ungheria di Orban e chi invece parla delle manovre del “deep state” che vorrebbe riprendersi in mano il paese. Ma quanto accaduto influirà sul voto di Žiža in parlamento?
“Credo proprio di no”, afferma Žiža, “Io sono un deputato come tutti gli altri, con gli stessi diritti e gli stessi doveri degli altri. Noi esponenti delle minoranze siamo autonomi nelle nostre decisioni, sappiamo che dobbiamo lavorare per il bene dello stato e per quello di tutti i cittadini, ma siamo anche consapevoli di dover portare avanti gli interessi specifici delle nostre comunità nazionali. La nostra posizione è nota da anni. È stata ribadita dall’onorevole Battelli ed anche dagli altri deputati della Comunità ungherese che hanno preceduto alla camera Ferenc Horváth”.
“Noi in genere sosteniamo tutti i governi. È nostro interesse stipulare accordi di collaborazione, ma tentiamo di non essere l’ago della bilancia nella sfiducia ai governi. Votare la sfiducia è molto più impegnativo, delicato e lascia maggiormente il segno nel tempo. È molto più difficile e delicato che votare la semplice fiducia, com’era accaduto a Battelli negli anni Novanta”.
Vista la situazione politica bisogna preoccuparsi?
“Sicuramente non si può star tranquilli. La tensione politica è l’espressione delle preoccupazioni della cittadinanza. Adesso siamo al secondo governo di questo mandato. L’equilibrio si è spostato dal centrosinistra al centrodestra, ma evidentemente l’opposizione è forte, ha vari argomenti sul tavolo e li sostiene con forza e determinazione".
Sono cominciate le vaccinazioni. È una buona notizia?
"Assolutamente sì. Io sarò il primo a vaccinarmi quando ne avrò la possibilità. Debbo aspettare il mio turno, visto che i vaccini non sono disponibili subito per tutti. Consiglio a tutti i cittadini ed ai nostri connazionali in particolare di non esitare nel momento in cui verranno chiamati a vaccinarsi, perché in questo momento è l’unica arma cha abbiamo contro il coronavirus".
Stefano Lusa