“La nostra solidarietà e il nostro pieno appoggio sono solo ovvi ed indiscutibili”, rilevano in un comunicato il deputato italiano al Parlamento di Lubiana, Felice Žiža, il presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani, ed il rappresentante dei programmi italiani al Consiglio di programma di RTV Slovenia, David Runco. Nella lunga missiva, oltre che ad una dettagliata cronistoria sulle difficoltà di diffusione dei programmi italiani a partire dai primi anni Novanta in qua e all’avvio delle trasmissioni satellitari nel 2006, si fa riferimento alle quote e alle diverse fonti di finanziamento del progetto succedutesi nell’arco degli anni.
“Appurata ora l’impossibilità di Italia e Slovenia di finanziare il satellite siamo certi che l’Unione Italiana continuerà ad impegnarsi a favore della diffusione dei programmi di RTV Capodistria”, scrivono ancora Žiža, Scheriani e Runco e aggiungono che si cercherà - con l’aiuto del Deputato al Seggio specifico del Sabor, Furio Radin - di trovare una soluzione anche in Croazia per diffondere il segnale nei territori dove vivono i nostri connazionali.
“Contemporaneamente - rileva ancora il comunicato - il Deputato al Seggio specifico del Parlamento sloveno, in collaborazione con la CAN Costiera, con il rappresentante al Consiglio dei programmi della RTVSLO e al Vice Direttore Generale per la Radio e la Televisione per la Comunità nazionale autoctona della RTV Slovenia, lavoreranno per modificare la legge sulla RTVSLO, impegnandosi ad inserire articoli specifici che riguarderanno la trasmissione del segnale dei programmi italiani di RTV Capodistria, i diritti specifici della CNI nell’ambito dell’informazione pubblica, la programmazione radiotelevisiva, la stabilità dei quadri e finanziaria".

(lpa)

In seguito pubblichiamo il comunicato in forma integrale:


Egregia redazione,
la nostra solidarietà e il nostro pieno appoggio all’appello che avete lanciato con il vostro comunicato è non solo ovvia ma anche indiscutibile.

Per rendere più chiara la situazione del perché si è giunti al punto in cui sta per interrompersi la trasmissione satellitare di Radio e TV Capodistria, dobbiamo fare un passo indietro e riassumere la storia di tutta la vicenda legata al satellite e precisare che i programmi RTV per la Comunità nazionale italiana sono finanziati attraverso i fondi del canone RTV, dalle sovvenzioni governative slovene e dagli introiti commerciali. Il satellite è, invece, un progetto che via via, dal 2006 a oggi, è stato finanziato da varie fonti, in gran parte dai mezzi dell’Italia, attraverso la legge 73/01.

Agli inizi degli anni Novanta, dopo la perdita della rete di canali in Friuli Venezia Giulia, sulla quale si è sviluppata in seguito, la Terza rete bis della Rai, a seguito dell'interruzione degli accordi con la ditta Ponteco di Trieste, che deteneva la concessione per la ritrasmissione dei segnali di Radio e TV Capodistria in Italia, era diventato impellente trovare una soluzione per la diffusione del canale Tv in Italia e anche nella parte del territorio in Croazia abitato dagli appartenenti alla Comunità nazionale italiana. Una delle possibili soluzioni era stata individuata nella cosiddetta Tv transfrontaliera, dove far convergere i programmi delle due minoranze, italiana e slovena.

In seguito, nel 1999, si è giunti alla sottoscrizione dell'accordo Rai-RTVSLO sulla Tv transfrontaliera, che avrebbe dovuto trasformarsi in un canale satellitare europeo delle minoranze, grazie ai fondi EU. Per mancanza di risorse, di questa via satellitare non si è fatto nulla. E’ iniziata, invece, la collaborazione con la Rai di Trieste con lo scambio quotidiano dei TG e, successivamente, con la realizzazione della trasmissione mensile bilingue "Lynx magazine".
Della diffusione satellitare si è ripreso a parlare nei primi anni del Duemila, nel corso di alcune visite di politici italiani all’Unione italiana e ad altre istituzioni della CNI.

Va sottolineato, in questo senso, l'impegno della regione FVG che con un finanziamento attraverso i canali dell’UPT, ha permesso ai programmi italiani di RTV Capodistria di iniziare nel 2006 a trasmettere via satellite, sfruttando gli spazi lasciati vuoti dal programma parlamentare, sul transponder della RTV Slovenia, sul satellite Hotbird di Eutelsat.
Dopo una breve pausa, nel 2009 si liberò un canale sullo stesso transponder e, grazie ad un accordo tra RTVSLO e Unione italiana, sono iniziate le trasmissioni satellitari 24h su 24h.
I mezzi per contribuire al noleggio di questo canale, venivano assegnati dall’UI che finanziava i progetti presentati.

Nel 2013, il Comitato di coordinamento che coordina i finanziamenti dell’Italia verso le istituzioni della CNI, ha deliberato l'impossibilità di continuare a finanziare il satellite attraverso questo canale, pur mantenendo la disponibilità a finanziare altri progetti di programmazione. All'Unione Italiana spettava il compito di trovare altre vie, meno costose del satellite, per la diffusione del segnale in Istria e a Fiume.

Verificata però, l'impossibilità di seguire altre strade, è stato chiesto di finanziare ancora per un anno il satellite. Il Comitato di coordinamento ha derogato in via eccezionale alla sua precedente delibera ed ha concesso un ultimo finanziamento al satellite (realizzato poi tra il 2015 e il 2016).

Nel frattempo, anche l'importo previsto per il progetto era stato ridotto di quasi la metà in concomitanza con la volontà della RTV Slovenia di spostarsi su un altro canale satellitare (16 gradi Est), meno costoso. Su pressione dei giornalisti delle redazioni italiane e delle istituzioni minoritarie, i programmi di Radio e Tv Capodistria sono rimasti su Hotbird (13 gradi Est), con un contratto RTVSLO-Eutelsat in scadenza il 9 novembre 2019.

Rimaneva però ancora aperta la questione della copertura del costo del noleggio del satellite alla scadenza del contratto.

Il Comitato di coordinamento, negli anni successivi, ha approvato alcuni progetti (Capodistria 4D, Mosaico adriatico) con il quale continuava a sostenere i programmi italiani, con importi però insufficienti a coprire il costo del satellite. Lo stesso è avvenuto per il tramite dell’Ufficio per le nazionalità del Governo della RS che ha assicurato delle sovvenzioni statali di natura temporanea per gli anni 2016 e 2017 che coprivano però poco più di 1/3 del costo complessivo del noleggio.

In base alla legge vigente, la Slovenia non ha l'obbligo di finanziare la diffusione satellitare dei Programmi RTV per la Comunità nazionale italiana e dunque, negli anni successivi (2018 e 2019), pur mantenendo l'ammontare delle sovvenzioni statali, non è stato possibile destinarli nominalmente al satellite.

Di fronte all'appurata impossibilità di Italia e Slovenia di finanziare il progetto della diffusione satellitare dei programmi di Radio e Tv Capodistria, la RTV Slovenia non ha rinnovato la validità del contratto con Eutelsat oltre il 9 novembre 2019. L'eventuale spostamento su un satellite meno costoso dell'attuale, comporterebbe di fatto la sparizione del segnale di Radio e TV Capodistria dall'Italia e anche dalle antenne degli appartenenti alla Comunità nazionale italiana in Croazia.

Questa dunque, a sommi capi, la situazione.

Siamo certi che l’Unione Italiana continuerà ad impegnarsi a favore della diffusione dei programmi di RTV Capodistria.

In Croazia, con l’aiuto del Deputato al Seggio specifico del SABOR, si continuerà a cercare una soluzione per diffondere il segnale nei territori dove vivono i nostri connazionali.
Contemporaneamente, il Deputato al Seggio specifico del Parlamento sloveno, in collaborazione con la CAN Costiera, con il rappresentante al Consiglio dei programmi della RTVSLO e al Vice Direttore Generale per la Radio e la Televisione per la Comunità nazionale autoctona della RTV Slovenia, lavoreranno per modificare la legge sulla RTVSLO, impegnandosi ad inserire articoli specifici che riguarderanno la trasmissione del segnale dei programmi italiani di RTV Capodistria, i diritti specifici della CNI nell’ambito dell’informazione pubblica, la programmazione radiotelevisiva, la stabilità dei quadri e finanziaria.

Cordiali saluti,

Felice Žiža
Alberto Scheriani
David Runco

Sentinel Foto: ESA
Sentinel Foto: ESA