Lo scopo dichiarato era quello di commemorare i partigiani caduti in battaglia e di porre l’attenzione sui monumenti di quel periodo che oggi vengono presi spesso di mira. La data prevista della collocazione era quella del 3 maggio che coincideva con settantacinquesimo anniversario dell’entrata in città delle truppe del maresciallo, Josip Broz – Tito e anche con l’avvento del Potere popolare. All’epoca proprio i comunisti, per celebrare la vittoria e per fare capire quale sarebbe stato il nuovo corso che ci sarebbe stato in città ed in regione, sullo stesso palazzo, issarono proprio una simile stella accompagnata dalla scritta Tito.
Era uno dei progetti più contestati di Fiume Capitale europea della cultura 2020, che faceva idealmente il paio con quello del restauro della Galeb, il panfilo del maresciallo jugosalvo, che era stato acquistato a suo tempo e che ora sarà ristrutturato anche grazie ai fondi arrivati alla capitale della cultura 2020.
A cancellare, o almeno a rinviare, la posa della stella non sono servite però le polemiche, ma il virus. La pandemia, infatti, ha fermato, o quasi, le iniziative in programma nella Capitale europea della cultura e Nemanja Cvijanović, l’artista che aveva concepito il progetto, oggi è tra il personale tagliato dagli organizzatori. A saltare in questi giorni anche un’altra sua iniziativa che avrebbe dovuto precedere solo di pochi giorni la posa della stella. Si trattava di una sorta di destrutturazione del manifesto di Marx ed Engels, che si sarebbe dovuto chiamare Manifesto del partito comunista della cittadinanza unificata di Fiume e che avrebbe dovuto svolgersi il Primo maggio.
Per un attimo è sembrato che la stella potesse essere comunque collocata, nella data prevista, anche se non sul grattacielo, ma nei pressi del ponte che collega Fiume a Sussak. Alla fine però non se n'è fatto nulla. La caporedattrice di Panorama, Ilaria Rocchi, precisa però che “non è escluso che l’installazione possa essere piazzata entro la fine dell’anno”. Tutti i progetti, o quasi, sono per ora rimandati ma “bisognerà vedere quanto si potrà fare, anche perché il Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia, a causa della crisi legata alla pandemia, ha ridotto i finanziamenti”.
In ogni modo la stella c’è già e non è stata realizzata appositamente per Fiume. “Era stata già collocata- spiega la Rocchi- in un contesto ambientale molto diverso, alla biennale autostrade di Prizren, in Kosovo”. Ora bisognerà vedere quali saranno le sorti del progetto e se la stella verrà effettivamente collocata sul palazzo progettato dall'architetto milanese Umbarto Nordio ed ultimato nel 1942. Al suo interno anche un affresco, di cui oggi rimangono solo poche tracce, dedicato a D'Annunzio ad alla sua impresa.
Stefano Lusa