
Alla base della protesta rivendicazioni salariali ma anche una generale insoddisfazione sullo status di insegnanti e professori rispetto a quello degli altri dipendenti pubblici. Le tre organizzazioni sindacali che hanno indetto la manifestazione annunciano una partecipazione massiccia che interesserà quasi tutte le scuole del paese. Poiché alcune associazioni di categoria non hanno aderito alla contestazione, i disagi saranno proporzionali al numero di scioperanti. Alunni e studenti saranno in classe mentre negli istituti con un'alta astensione dal lavoro potrebbero cambiare gli orari. “Quello all’istruzione è un diritto garantito dalla Costituzione”, ricorda il preposto Ministero che ha dato istruzione ai dirigenti scolastici “sull’organizzazione di lavoro in base alle disponibilità”.
Nell’elenco delle scuole istriane in sciopero figurano pure l’elementare italiana di Pola e la Media superiore di Rovigno. Le Medie superiori di Pola e Buie fanno sapere che l’astensione sarà parziale e che in sostanza non ci saranno grandi cambiamenti.
Intanto rimane logicamente alto il tono delle polemiche tra sindacati e governo, tra i quali si registra uno scambio di accuse su presunte manipolazioni dei dati. Insoddisfatti della propria posizione, i primi reclamano un aumento degli stipendi, una crescita dei coefficienti salariali, un’aggiunta provvisoria alla paga e poi ancora alcuni cambiamenti nelle condizioni di lavoro. Richieste respinte dal governo che, pur dichiarandosi pronto al dialogo, ricorda che le paghe in questi ultimi anni sono cresciute più del 60%, che i mezzi destinati al Ministero sono aumentati due volte e mezzo e che gli investimenti nel settore sono pari a 2,7 miliardi di euro.