Foto: Comune di Buie
Foto: Comune di Buie

I sospetti riguardano un lotto di terreno adiacente alla casa di villeggiatura che i Kekin hanno a Momiano. Messo in vendita dal Comune di Buie l’appezzamento sarebbe stato acquistato dalla coppia per un importo inferiore al suo valore reale. I fatti risalgono al 2018 ma di presunte malversazioni si parla ormai da qualche mese. Apparse sulla stampa lo scorso autunno, dopo la candidatura di Ivana Kekin alle presidenziali croate, ora l’Ufficio per la prevenzione della corruzione e del crimine organizzato sembra possedere informazioni che giustificherebbero il sospetto di reato per abuso d’ ufficio, concussione e riciclaggio. Desta però qualche perplessità la tempistica dell’operazione. In tanti hanno notato che lo stato di fermo per il marito dell’esponente di Možemo/Possiamo arriva proprio nel giorno in cui il Parlamento croato è chiamato a votare la fiducia al controverso procuratore di Stato, Ivan Turudić. E al Sabor, Ivana Kekin è stata una delle voci più critiche nei confronti di Turudić. Anche perciò sono state immediate le reazioni di solidarietà – specie dagli esponenti del centro sinistra - nei confronti della parlamentare croata e di suo marito. Va detto comunque che al centro delle indagini ci sarebbe pure Jelena Perossa che per anni ha gestito la pianificazione territoriale ed il patrimonio municipale presso l’amministrazione comunale buiese. Su di lei il sospetto di aver riqualificato terre agricole in aree edificabili, il tutto per favorire l’azienda del marito. Nel mirino degli inquirenti pure il sindaco di Buie Fabrizio Vižintin che – comunque - già cinque mesi fa, dichiarandosi del tutto estraneo ai fatti, aveva invitato l’USKOK a esaminare tutta la documentazione che interessa il caso.

L.P.A.

Foto: Radio Capodistria/Comune di Buie
Foto: Radio Capodistria/Comune di Buie