Che fosse arrivato in Adriatico lo segnalavano le cronache dalla costa italiana già qualche anno fa, ora è arrivata la testimonianza dalla parte croata. Un incontro ravvicinato con il pesce scorpione (Pterois miles) testimoniato dal noto fotografo subacqueo Damir Zarub che a 15 metri di profondità al largo di Comisa/Komiža è riuscito a immortalare con il suo obiettivo un esemplare di questa specie. La pubblicazione sulla sua pagina Facebook è stata ripresa subito dalla stampa croata che in allarme ripresenta il tema del surriscaldamento globale e l’innalzamento della temperatura delle acque che favorisce l’arrivo e la proliferazione di specie tropicali pericolose che si stanno diffondendo in maniera incontrollata in zone dove non dovrebbero trovarsi. E così dopo l’alga killer e altre specie aliene ora si è in apprensione per il pesce scorpione noto anche come pesce leone, pericoloso per le persone e per gli altri animali acquatici. Dotato di spine velenose, lunghe e sottili con un veleno attivo fino a 48 ore il pesce scorpione è infatti molto invasivo e la sua espansione potrebbe mettere a rischio la biodiversità marina visto che fuori dal suo habitat naturale- dicono gli esperti- questo pesce non ha predatori naturali ma al contrario è lui stesso un predatore molto aggressivo. Da qui la preoccupazione e la decisione di monitorare la situazione dopo che la specie - è stata avvista a Cipro, che è sempre il paese più colpito, in Grecia e Turchia e ora pure in Adriatico.
Lionella Pausin Acquavita