Un’Istria antifascista indignata e attonita- quella che si è ritrovata a Plovania - per rendere omaggio ai caduti ma anche a tutte le vittime del nazifascismo e da dove si è innalzata forte e unanime la voce di condanna nei confronti degli atti vandalici che - alla vigilia delle festività- hanno preso di mira le statue e i monumenti agli eroi istriani nel parco polese a loro dedicato. “Atti disgustosi che inneggiano alla Croazia di Pavelić non possono trovare dimora nella nostra penisola” il monito lanciato dal raduno che ha visto la partecipazione delle associazioni combattentistiche di Slovenia e Italia. “La Croazia così come hanno fatto altri paesi europei - Germania e Italia in primis- deve lasciarsi alle spalle il retaggio di un passato che la disonora” ha affermato il neoeletto governatore istriano Boris Miletić riferendosi pure all’ obbligo di sanzionare simboli, saluti e gesta che si riferiscono ad uno dei periodi più bui del passato. “La storia di questi nostri luoghi è una storia complessa, stratificata e delicata ma se oggi viviamo in un Istria multiculturale in cui convivenza significa rispetto e libertà lo dobbiamo anche al nostro passato che sicuramente e’ scomodo e doloroso ma che ci ha fatto diventare società moderna e democratica” ha affermato invece la vice presidente della Regione per la CNI, Jessica Acquavita. “Una testimonianza da tramandare alle nuove generazioni” ha detto il sindaco di Buie, Fabrizio Vižintin soddisfatto della presenza di tanti giovani. Da segnalare infine che hanno presenziato alla cerimonia i sindaci dell’ex Buiese nonché la parlamentare Katarina Nemet.
Lionella Pausin