Dopo due anni di pandemia ritornano le manifestazioni, i ritrovi e i picnic per il Primo Maggio. Inevitabile di questi tempi la problematica relativa alla situazione materiale degli occupati in Croazia, dove la paga media è di 960 euro. Intervenendo alla radio pubblica, il leader dell'Unione dei sindacati autonomi Mladen Novosel ha annunciato battaglia per portarla ad almeno 1.500 euro nell'arco di 4 anni. E la paga minima dovrebbe ammontare ad almeno il 50% di quella media. Un traguardo che sembra pressoché irraggiungibile vista la situazione economica e il rapporto tra occupati e pensionati che ora e' di 1:1,3 che a lungo andare diventerà insostenibile. Intanto i dipendenti pubblici e statali sono riusciti a strappare al governo l'aumento salariale del 4% percento, però chiedono entro l'anno un altro ritocco nella stessa misura. In contraddizione con i buoni propositi sulla crescita delle paghe, le pessimistiche previsioni sul tenore di vita della popolazione in Croazia. L'agenzia stampa HINA scrive che nei prossimi anni ci sarà l'erosione del 30 percento causa gli squilibri nelle catene di distribuzione, il rincaro energetico, l'aumento dell'indebitamento privato e la stampa incontrollata di banconote. Nel caso durasse la guerra in Ucraina e la Banca centrale europea non cambiasse politica, lo standard di vita rischia di scendere del 50 percento. Per i pensionati con la quiescenza media di 360 euro mensili sarebbe sicuramente uno scenario drammatico.
Valmer Cusma