I rigorosi controlli della polizia alle uscite-entrate di tutte le città e cittadine del paese scattati alla mezzanotte stanno provocando interminabili colonne alle porte dei maggiori centri. Lunghe colonne di automobili, stamattina, nelle vie di accesso a Zagabria e Spalato. Nessuno può abbandonare il proprio comune di residenza e nessuno può entrare nel territorio di un’altra municipalità. Esenti solo i possessori del certificato rilasciato dalle unità di crisi locali e che permette spostamenti per motivi di lavoro o visite mediche. Sono 361 gli ammalati, 46 in più di ieri. “Il numero può sembrare alto, ma possiamo ritenerci soddisfatti perché è inferiore alle nostre previsioni” ha affermato il ministro alla sanità Beroš. “Sei pazienti necessitano del respiratore, uno versa in condizioni gravi” ha aggiunto il ministro. Le aree più colpite: Zagabria con 163 infetti, la Regione istriana con 34 e quella Litoraneo montana con 28. Intanto preoccupa l’allarme lanciato dall’associazione degli autotrasportatori. “Il 60 per cento di noi è in isolamento o quarantena e questo potrebbe mettere a rischio la fornitura di merci, in primo luogo generi alimentari” l’affermazione dei responsabili della Camera di commercio nazionale. Per il momento i negozi sono ben forniti ma il timore è grande specie nei comuni più piccoli con rivendite minori, dove si è abituati a far la spesa nei vicini centri maggiori che con il blocco agli spostamenti, sono ormai irraggiungibili.
Lionella Pausin Acquavita