Come se non bastasse il grosso carico di lavoro dovuto all’aumento dei pazienti Covid ricoverati, al Dubrava di Zagabria, è arrivato un altro blackout nell’imponente struttura sanitaria, così come avvenuto domenica scorsa. Da quanto reso noto dalla direzione l’armadietto con i comandi è stato aperto con forza e danneggiato per cui si tratterebbe di un clamoroso atto di sabotaggio. Senza luce è rimasto il secondo piano dell’ospedale dove non ci sono i pazienti ma gli ambienti usati dai medici per le loro necessità amministrative. Dunque, nessun intoppo nelle prestazioni medico sanitarie ai pazienti, comunque i tecnici sono corsi ai ripari usando un'altra fonte energetica. Sul posto sono stati chiamati gli ispettori della polizia che stanno indagando per far luce, è il caso di dirlo, sull’inspiegabile episodio. In seguito a quanto avvenuto la direzione ospedaliera ha rafforzato le misure di sicurezza dell’ospedale tra cui il rigoroso controllo di chi entra e chi esce. E la direzione della Clinica ospedaliera di Fiume annuncia che a partire da lunedì prossimo saranno ridotte o sospese le operazioni non urgenti e ciò in seguito al costante aumento dei pazienti Covid che necessitano di ricovero. Faranno eccezioni le operazioni oncologiche. E dopo l’ospedale di Pola, anche in quello di Spalato sono finite le scorte di farmaci per i malati di tumore, in seguito al blocco delle forniture da parte delle farmacie all’ingrosso verso le quali il Ministero della Sanità ha un debito di 670 milioni di euro.
Valmer Cusma