Il palazzo del potere statale a Zagabria e' stato investito da uno tsunami in riferimento all'arresto del Ministro dell'Edilizia, della Pianificazione Territoriale e dei Beni Statali Darko Horvat e dell'avvio delle indagini su altri 5 alti funzionari statali. L'accusa e' di abuso d'ufficio nell'assegnazione degli incentivi statali a fondo perduto. Interrogato nella sede dell'USKOK, l'Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalita' organizzata, il Ministro dell'Edilizia, Pianificazione Territoriale e Beni Statali Darko Horvat si e' dichiarato innocente dall'accusa di abuso di poteri d'ufficio nell'assegnazione degli incentivi statali a fondo perduto, ad artigiani e imprenditori, nei territori dove vivono le minoranze nazionali. La vicenda risale al 2018 quando Horvat era Ministro dell'Economia. "Horvat" cosi l'accusa dell'USKOK "e altri 5 indagati, avevano assegnato gli incentivi a chi non ne aveva diritto oppure non disponeva della documentazione richiesta nell'apposito bando, arrecando cosi' alle casse dello stato il danno di 353.000 euro. Per la stessa vicenda ora sono indagati il Vice Premier Boris Milošević, l'ex Ministro dell'Agricoltura Tomislav Tolušić, il Segretario di Stato nel Ministero dello Sviluppo Regionale Velimir Žunac quindi Katica Mišković, dirigente nello stesso ministero, e Ana Mandac, all'epoca dei fatti collaboratrice del Ministro Horvat. Ora si attende la decisione sulla carcerazione preventiva. Dal canto suo il Premier Andrej Plenković ha invitato la Procura di Stato a spiegare nei dettagli i motivi di quello che ha definito arresto affrettato del Ministro. Alla richiesta di elezioni anticipate, Plenković ha risposto che non ci saranno in quanto la maggioranza parlamentare e' stabile. Per il momento spingono invece per il ricorso all'urna il Partito Socialdemocratico e la Dieta Democratica Istriana.
Valmer Cusma