Buona la situazione in Istria dove l’allerta comunque rimane alta e buona pure quella a livello nazionale con cifre in calo anche in relazione agli oltre 5 mila e 500 tamponi effettuati. Ma preoccupa nel paese il sempre più alto numero di ricoveri e quello dei pazienti collegati al respiratore: rispettivamente 327 e 26 su complessivi 2 mila 430 casi attivi nel paese. Il ministro alla salute Vili Beroš sostiene che la situazione è stabile. “In quest’ultima settimana abbiamo registrato un aumento degli ospedalizzati pari all’uno per cento ma il numero dei nuovi pazienti equivale a quello dei rilasci cosicché la situazione negli ospedali è sotto controllo” ha detto l’esponente del governo aggiungendo che “i centri clinici delle aree più colpite dall’epidemia stanno aumentando le capacità ricettive in modo da garantire accoglienza e cura per i malati di Covid 19 ma anche per quelli che soffrono di altre patologie”. Sotto controllo, sempre secondo il ministro, pure la situazione del personale medico sanitario che al momento registra 108 contagi e 631 auto isolamenti. Ed è invece la durata dell’isolamento, che potrebbe venir ridotta dagli attuali quattordici a dieci giorni, il tema predominante nel paese. L’epidemiologo Branko Kolarić intervenuto alla TV croata ha spiegato che ci sono indicazioni scientifiche per accorciare la quarantena alle persone positive a Covid 19 ma solo a quelle asintomatiche o con sintomi lievi mentre per quanti entrati in contatto con il virus l’auto isolamento - visto la durata dell’incubazione - dovrebbe rimanere di due settimane. (lpa)
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